Vanessa si guarda ogni mattina allo specchio e pensa subito a quel suo “corpo informe, così pesante da portare fuori in mezzo agli altri, fra il rumore assordante dei commenti sottovoce, sussurrati appena…”. Vanessa è la protagonista di un racconto inedito di Francesca Boari che viene pubblicato per la prima volta su Estense.com (leggi). Un racconto che tocca i temi dell’anoressia e della bulimia. E un racconto che ha avuto due ammiratori davvero speciali: Eugenio Scalfari e Fernanda Pivano.

“”La cicciona” – spiega l’autrice – nasce da una immagine che trovai su Repubblica e che mi sconvolse. La foto era accompagnata da una breve notizia che riguardava una ragazza di tredici anni in America morta nel suo letto a causa dell’obesità. Non riuscivo a togliermi dalla testa quella fotografia riempita da un viso rotondo e deforme, in cui a fatica si riuscivano a distinguere gli occhi. Così incominciai a scrivere di lei, inventandomi tutto naturalmente. Ho svuotato quell’immagine nelle parole”.

Poi quelle parole finirono sotto gli occhi di lettori attenti. “Ho incominciato a far leggere la prima bozza ad amici e conoscenti e mi accorgevo che piaceva. In quegli anni facevo parte della giuria popolare del Premio Estense e conobbi Fernanda Pivano, vincitrice con il saggio “Viaggio in America”. Mi diede il suo numero di telefono e il suo indirizzo. Glielo mandai e lei mi chiamò. Ovviamente ero emozionata. Le avevo mandato questo racconto e altri, alcuni anche di genere erotico, e lei mi disse che scrivevo bene, avevo talento ma dovevo riuscire a trovare un ordine per pubblicare. Trovò “La cicciona” molto bello. Mi consigliò, e oggi visti i mercati editoriali mi pento un po’ di non avere seguito quel consiglio, di approfondire soprattutto i miei racconti erotici”.

In seguito arrivò il secondo apprezzamento ‘vip’. “Lo mandai ad Eugenio Scalfari che mi rispose con una lettera nella quale si complimentava perché era rimasto colpito dalla sensibilità che si leggeva tra le righe di questa storia tristissima. Ne rimasi lusingata. Ma restava il fatto che era troppo lungo per essere pubblicato da un quotidiano e troppo breve per andare in stampa da solo”.

La scrittrice ferraresi provò ancora la strada del racconto. “Ne scrissi altri. Mi muovo da un fatto di cronaca, quella che nessuno legge, forse, o a cui si dà meno importanza. Trovo che la realtà sia molto più potente di qualsiasi forma di immaginazione e che l’arte, in tutti i suoi linguaggi, debba sempre partire da questa”.

Intanto Francesca Boari si lascia scappare una promessa. “La Cicciona” non sarà l’unico racconto che pubblicherà su Estense.com. “I prossimi? Intanto vediamo se a qualcuno piace questo e poi ho tantissime parole da regalare e condividere con i miei – spero – lettori”.