Il Vaticano non sta con Monti. È la dichiarazione che esce da una intervista de La Stampa al nuovo arcivescovo di Ferrara Luigi Negri. Il successore di Rabitti, che si insedierà in cattedrale il 3 marzo, interviene nel dibattito politico nazionale in merito all’endorsement che il premier avrebbe ricevuto a fine dicembre. Dopo il passo indietro di Bagnasco, anche dall’esponente di spicco di Cl arriva un fermi-tutti: “il nostro compito non è distribuire ai partiti etichette di cattolicità ma formare le coscienze: non c’è alcuna indicazione di voto da parte della Chiesa a favore di Monti”.
Alle domande del giornalista Giacomo Galeazzi, Negri risponde che “Monti va giudicato come tutti i politici per ciò che fa a difesa della vita e della famiglia e la sua sobrietà nello stile non garantisce nulla: la storia è piena di totalitarismi estremamente sobri”. Quanto alla Cei e al suo malcelato apprezzato per le politiche del professore bocconiano, “esprimere una valutazione o formulare una dichiarazione di stima non significa attribuire la patente di cattolico a uno schieramento. Nel messaggio per la giornata della pace, il Papa ha chiarito che i valori non negoziabili sono razionali e quindi validi anche per i non credenti eppure ci sono partiti che escludono i temi bioetici dai loro programmi. Matrimonio uomo-donna, libertà di educazione, salvaguardia della sacralità della vita dal concepimento al suo termine naturale, sussidiarietà. Ecco il banco di prova. È qui che si valutano le forze politiche. Altrimenti il sostegno a priori delle autorità ecclesiastiche suonerebbe utilitaristico, un “do ut des” in clamoroso contrasto con l’insegnamento di Benedetto XVI. La Chiesa non può ragionare secondo il “tu mi dai, io ti do”. Non mi pare proprio l’ottica del Papa quella di appoggiare un determinato partito o candidato”.
L’intervista al quotidiano di Torino prosegue con un pensiero alle urne di febbraio. E una rassicurazione: “noi educhiamo i fedeli, non li telecomandiamo nell’urna. Al Sinodo il Papa ha sempre unito i termini dialogo e identità forte. Quando sento di endorsement per Monti, sono certo che non vada attribuito al Pontefice. È uno scenario riduttivo, antiquato. A che condizioni si pretende di negoziare con la politica? Nella loro responsabilità serve più prudenza e discrezione a chi media tra il Papa e il resto della Chiesa e della società . Ogni credente vota liberamente per chi vuole, in base al rispetto dei principi fondamentali della fede. La scelta per questo o quel partito è espressione identitaria, non scaturisce da un’ indicazione dall’alto”.
Negri chiude il suo discorso su Monti ricordando che “sono i principi non negoziabili gli unici criteri per giudicare candidature e programmi di governo. Non c’è traccia di temi etici nella sua Agenda e quindi mi chiedo come si possa parlare di appoggio della Chiesa a Monti in assenza di un suo esplicito impegno sulle questioni di fede fondamentali. In Vaticano e fuori ci sono stati interventi di autorità ecclesiastiche che però non possono essere interpretati come un sostegno aperto della Chiesa al premier. E anche l’enfasi posta sul cambiamento di stile nella vita pubblica mi sembra superficiale. I libri sono pieni di dittatori assolutamente sobri”.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni
Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com