Cronaca
19 Ottobre 2012
Il gup deciderà il 9 novembre. La procura aveva chiesto l'ergastolo per i due imputati principali

Omicidio Guidi, slitta la sentenza

di Marco Zavagli | 2 min

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Li hanno visti sotto i portici della Coop di via Modena. Hanno bloccato l'auto in mezzo al parcheggio e sono scesi di corsa. Erano in tre. Uomini di circa 35 anni. Corrono verso due persone, maschi di circa 25 anni. Uno di questi due capisce subito le intenzioni del gruppo e corre verso il supermercato, rifugiandosi al suo interno

Slitta al 9 novembre il verdetto sull’omicidio di Rina Guidi, la 77enne uccisa nel corso di una rapina nella sua abitazione di via Cacciatori delle Alpi, a Portogaribaldi, nella notte tra il 12 e il 13 settembre 2011. Questa mattina, davanti al gup Monica Bighetti, è terminata la fase della discussione con l’arringa dell’avvocato Alex De Anna, difensore di Luigi Milazzo. Il legale ha chiesto, previa concessione delle attenuanti generiche (il 22enne non ha mai ritrattato), “una pena equa e proporzionata parametrata sulle effettive responsabilità del suo assistito”.

Per lui il pm Barbara Cavallo aveva chiesto 18 anni e 8 mesi. Per gli altri due imputati, invece, l’ex nuora della vittima, Stefania Guidi Colombi, 43 anni, e il suo compagno Filippo Milazzo, 54 anni, la procura aveva chiesto l’ergastolo (vai all’articolo). A quella richiesta si è accodata l’avvocato di parte civile Emanuela Bellotti, che assiste i due figli dell’anziana.

Il sostituto procuratore aveva ritenuto che dietro a quell’omicidio ci fosse un dolo diretto, tale da configurare la fattispecie penale più grave, quella della volontarietà. Gli imputati avevano scelto il rito abbreviato con udienza in camera di consiglio, a porte chiuse, rito che varrò loro lo sconto di pena. E infatti la Cavallo aveva avanzato la condanna all’ergastolo con isolamento diurno per due mesi.

Nel corso dell’udienza gli avvocati dei due imputati principali (l’avvocato Alessandra Palma per Milazzo e l’avvocato Saverio Stano per Guidi) hanno depositato corpose memorie difensive in riguardo all’elemento soggettivo del reato. L’intenzione è quella di derubricare la fattispecie individuata dalla pubblica accusa da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale.

Il giudice ha così rinviato la camera di consiglio al 9 novembre, giorno in cui emetterà la sua sentenza.

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