Eventi e cultura
5 Ottobre 2012
Parte la tre giorni di giornalismo mondiale. Ma mancano le risorse private

Internazionale, l’edizione più bella rischia di essere l’ultima

di Marco Zavagli | 5 min

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È l’edizione più bella quella che inizierà domani. Parola degli stessi organizzatori. Il Festival di Internazionale offrirà dal 5 al 7 ottobre ancora più appuntamenti e alcune novità rispetto agli anni passati. La formula rimane sempre la stessa, visto il continuo crescere di seguito di anno in anno che ha portato nel 2011 a toccare le 63mila presenze.

Il pericolo però è che sia anche l’ultima edizione. Quantomeno a Ferrara. Questa volta a dirlo è l’assessore alla cultura Massimo Maisto, contento sì dei tre giorni di nomi internazionali del giornalismo che stanno per invadere Ferrara, perché “dopo il 20 e 29 maggio non c’era nulla di scontato”, ma preoccupato per lo scarso interesse dell’imprenditoria locale. “La città deve difendere questo festival dal punto di vista economico – questo il suo campanello d’allarme -, le risorse private vengono quasi esclusivamente da fuori città”. E il rischio che qualcuno possa scippare un festival “che porta una ricchezza di turismo e di cultura” non è poi così lontano. “Ci sono città agguerrite – avverte Maisto -, che pur nella crisi stanno facendo investimenti”. A sciorinare i dati in mano al’assessore si capisce dove sta il problema. Il festival costa dai 450 ai 500mila euro. Circa 80mila euro arrivano dal Comune. 10mila dalla Provincia e 10mila dalla Regione. Il 76% del costo della rassegna arriva invece da sponsor privati. “Di questi lo 0,38% ferraresi”, fa notare senza bisogno di ulteriori chiarimenti Paolo Marcolini, presidente di Arci Ferrara.

All’appello di Maisto si associa la presidente della Provincia di Ferrara, Marcella Zappaterra, che sprona “tutti a fare il massimo possibile per non perdere il festival.  Perdere Internazionale  sarebbe come perdere le speranze di recuperare una generazione di giovani abbandonata a se stessa”.

Continua Fabio Mangolini, responsabile Progetti Speciali  della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, raccontando come, dopo il terremoto, i cittadini chiedevano  quando  avrebbe riaperto il nostro teatro. “Anche il festival di internazionale è nostro”, dice Mangolini.  È necessario puntare sulla cultura produttiva, quella che crea creatività.

Ecco allora quello che Ferrara rischia di perdere. Il programma è tutto nelle parole di Chiara Nielsen, vicedirettore della rivista Internazionale, che traccia quelli che saranno i temi portanti del festival: economia, donne, Medio Oriente e nuovi media. “Cala il numero degli ospiti – spiega la curatrice della manifestazione-, anche per risparmiare risorse, ma crescono gli appuntamenti per il pubblico di appassionati di giornalismo: 170 penne da tutto il mondo, 115 incontri, 38 paesi di provenienza divisi per quattro continenti”.

Il vastissimo programma , scaricabile sul sito http://www.internazionale.it/festival/programma, vede alcuni appuntamenti da non perdere.

Già domani mattina alle 10.30 verrà consegnato il Premio giornalistico Anna Politkovskaja a Carlos Dada, direttore di El Faro, El Salvador, minacciato per le sue inchieste su una trattativa segreta tra stato e criminalità organizzata nel paese.

Di crisi come opportunità per un nuovo sviluppo parelrano le intellettuali ed economiste Jahati Ghosh e Mariana Mazzucato, venerdì alle 17 nel cortile del castello estense. Farà eco al dibattito l’antileader di Occupy Wall Street David Graeber, che sabato alle 20 in piazza Municipale risponderà alle domande del pubblico se denaro, anarchia, disuguaglianza e partecipazione. Le rivoluzioni silenziose delle donne saranno protagoniste grazie alle voci di Gameela Ismail (giornalista egiziana), Manal Al Sharif (attivista saudita), Azadeh Moaveni (giornalista di origine iraniana) e Ghada Ghazal (ricercatrice e attivista siriana) che venerdì alle 16.30 racconteranno le loro esperienze all’interno del Cinema Apollo. Il rovesciamento degli stereotipi maschili sarà al centro invece del dibattito di domenica, ore 11, dal titolo “Nella gabbia dei maschi”, con Laurie Penny (giornalista di New Statesman), Gabriela Wiener (Marie Claire Spagna) e JoAnn Wypijewski (The Nation). Fuori dalla ‘gabbia’ ci sarà Gad Lerner, a introdurre e moderare.

Di “Cosa succede a Damasco” si discuterà venerdì alle 14.30 al Cinema Apollo con Salam Kawakibi (Arab Reform Initiative), Jon Lee Anderson (The New Yorker) e Marc Saghie (Courrier International). In serata, alle 21, il caso Siria sarà al centro del dibattito tra Donatella La Ratta, esperta di media arabi, e Orwa Al Mokdad, scrittore siriano. Da una rivoluzione esplosa a una negata, quella del Bahrain, che verrà sviscerata alle 11 di sabato a Palazzo Tassoni. “Quando il silenzio uccide” è il titolo dell’incontro tra Maryam Al Khawaja (Bahrain center for human rights), Christopher Stokes (Msf Belgio), Kostas Moschochoritis (Msf Italia), che presentano le crisi umanitarie dimenticate dai media. Interviene anche Giulio Terzi, ministro degli Esteri.

Di nuovi media e di come hanno influito sul giornalismo discuteranno venerdì alle 14.30 nel corso dell’appuntamento “Me l’ha detto l’uccellino”, Sultan Al Qassemi (giornalista degli Emirati Arabi Uniti), Lee Marshall (giornalista britannico), Marina Petrillo (Radio Popolare), David Randall (Independent on Sunday), Luca Sofri (Il Post). Il problema connesso alla diffusione dei social e alle mani in cui finiscono invece sarà al centro della discussione “Giù le mani dalla rete” prevista sempre di venerdì, ore 18.30,  tra Mitchell Baker, presidente di Mozilla Foundation, e Geert Lovink, Università di Amsterdam. Sabato sera, invece, alle 21, nel teatro Comunale, David Carr del New York Times e Alan Rusbridger del Guardian discutono di crisi della stampa e futuro dei giornali nel corso dell’appuntamento “Fermate le rotative!”.

Poco prima, alle 19, nel cortile del castello, Laurie Perry e David Randall insceneranno un processo tra giovani e vecchi, perorando ognuno la causa della propria parte. Alla fine il verdetto spetterà al pubblico.

Sempre sabato, spazio al divertimento con il dj set di Vinicio Capossela. Il cantautore di Camera a Sud si presenterà in piazza Municipale per dedicare alò pubblico ferrarese “Consolati dalle consolle”.

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