Sarà inaugurata a Ferrara, presso la Porta degli Angeli (Rampari di Belfiore, 1), alle 21.30 di questa sera, venerdì 3 agosto, la mostra diffusa intitolata “Scintille di un unico fuoco”, dal suggestivo testo di Franco Patruno che accompagnava la precedente esposizione ferrarese di opere di Anselmo Perri ’Nzermu, nel 1992.
A distanza di vent’anni l’associazione “il Cantiere delle Idee chiare e sfuse”, all’interno del programma di iniziative presentate dalla Rta Progetto Porta degli Angeli, in collaborazione con la Circoscrizione 1 del Comune di Ferrara, ha organizzato questa antologica che avrà diverse sedi sia a Ferrara che a Ro Ferrarese.
Le collaborazioni sono state numerose, in primis quella dell’Associazione “Amici di ’Nzermu”, ma anche del Comune di Ro Ferrarese e del Centro Studi territorio Ambiente “R. Bacchelli” e di TerravivaBio (via delle Erbe, 29), che ospiterà la seconda serie di opere a Ferrara.
Nel Comune partner le sedi saranno ben sei: Casa di Ro (via Provinciale, 18), Centro Studi R. Bacchelli (via Zocca , 8), Casa Mantovani Mirca (via Bacchelli, 3), Centro Civico (piazza Umberto I, 6) ed infine Osteria Cattarusco (via Nagliati 70/b – Alberone di Ro).
Moltissime, dunque, le opere esposte, in relazione alla copiosa attività dell’Autore, che negli anni ha prodotto una quantità davvero considerevole di tavole, quadri, grafiche, assecondando la sua propensione artistica mentre viveva la sua intensa spiritualità e dedizione cristiana alla causa dei semplici, dei cosiddetti diseredati, come “scintille di un unico fuoco”.
La serata inaugurale alla Porta degli Angeli – alla quale sarà presente l’artista – prevede una lettura interpretativa di Eugenio Squarcia, con accompagnamento musicale e suggestiva presentazione delle opere, illuminate da fasci di luce nel buio, come in una visione secentesca, che riprende la poetica della luce dominante nei suoi quadri.
Per chi non lo conoscesse, bisogna raccontare che Anselmo Perri Nzermu è un gesuita di origine calabrese (Strongoli, 1931), operaio prima in Calabria e poi a Ferrara e Ravenna, luoghi in cui ha svolto un’intensa militanza comunista. Fin da giovanissimo si avvicina all’arte, subendo il fascino della pittura olandese, e fra tutti di Rembrandt. È a’inizio degli anni ’60 che matura in lui la conversione, entra nella Compagnia di Gesù, proseguendo tuttavia, e anzi arricchendo, la sua instancabile attività pittorica. Dopo un periodo trascorso in Brasile si stabilisce definitivamente a Bologna, dove fonda una comunità nella sua “Casa Cavanna” di via Guerrazzi, e ancor oggi condivide in tutto e per tutto l’esistenza delle persone che accoglie: negli anni ’70 erano i meridionali emigrati al Nord, oggi sono i giovani extracomunitari venuti in Europa per studiare e cercare miglior fortuna. Per sostenere e promuovere la sua attività è nata negli anni ’80 l’Associazione “Amici di ’Nzermu”, che ha fortemente voluto e collaborato alla realizzazione di questa esposizione.
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