Copparo
28 Luglio 2012
Incendio bruciò la divisa. La difesa annuncia appello e... non solo

Carabiniere condannato per falso

di Marco Zavagli | 2 min

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Copparo. È stato condannato per aver denunciato il falso. Si conclude con una pena a quattro mesi il processo contro il carabiniere Ciro Svato, già al centro di guai giudiziari in passato per essere stato condannato in primo grado per maltrattamenti ai danni dell’ex moglie (vai all’articolo). A destare scalpore questa volta, però, è più che altro la reazione indignata della difesa, sostenuta dall’avvocato Davide Bertasi, che si infervora per la decisione del giudice (ieri in aula un got, giudice onorario), avvenuta “nonostante la sacrosanta richiesta di assoluzione dell’accusa” (vpo Renzo Simionati, ndr).

I fatti contestati risalgono al 2010, quando i carabinieri effettuano una perquisizione (legata a un’altra vicenda giudiziaria) in casa di Svato. In un baule trovano uniforme, stivali e altri accessori da uniforme dell’Arma. Due anni prima il carabiniere aveva denunciato la distruzione della divisa nel corso di un incendio avvenuto in casa. Per l’accusa, originariamente, era quella ritrovati nel baule. Per la difesa erano semplicemente abiti che si era ricomprato. La stessa ex moglie, sentita in aula, ha detto di non riconoscere il baule ritrovato in sede di perquisizione.

La difesa però promette che il processo non finisce qui: “faremo sicuramente appello, dopo aver atteso i 90 giorni per la sentenza, eccessivi per un caso come questo. Faremo anche presente a chi di dovere che i problemi della giustizia non sono solo gli avvocati”.

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