Economia e Lavoro
10 Giugno 2012
Il “Castello” non apre solo per oggi. Stop anche per Bondeno

Norme antisismiche per Coop, le Mura chiuse per 10 giorni

di Redazione | 3 min

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Chiusura per controlli sismici in ottemperanza al nuovo decreto governativo per due ipercoop di Ferrara. La notizia arriva al termine di due riunioni con i capireparto, convocate venerdì sera, che si sono tenute ieri pomeriggio.

“Il Castello” chiuderà oggi per riaprire già domani, lunedì (mercoledì per la galleria). Per le “Mura” serviranno almeno 10/15 giorni a serrande abbassate.

Sono i primi effetti a Ferrara del decreto Emilia in provincia di Ferrara per i capannoni industriali. Tra i primi a correre ai ripari è stata appunto Coop Estense, il cui consiglio di amministrazione si è riunito con urgenza questa mattina.

La delibera del cda si estende ovviamente a tutte le strutture della cooperativa interessate da tale normativa. Vi rientrano infatti i supermercati di San Felice, Finale Emilia, Novi e l’ipermercato di Mirandola, “negozi – spiega una nota di Coop Estense – le cui condizioni sono tali da veder confermata l’agibilità statica e nei quali sono in corso opere di ripristino conseguenti al terremoto. In questi negozi saranno realizzati gli ulteriori interventi necessari ad ottenere i requisiti richiesti dal decreto in vigore da ieri per riprendere la normale attività”.

Anche i supermercati di Carpi Magazzeno e di Bondeno, pur non avendo subito alcun danno strutturale dal terremoto ed essendo regolarmente aperti e perfettamente agibili, dovranno essere chiusi per adempiere alle prescrizioni indicate nello stesso decreto.

Sono sostanzialmente già rispondenti alla normativa prevista dal decreto l’ipermercato Le Mura di Ferrara, per il quale sono previsti interventi di lieve entità che richiederanno la chiusura per un brevissimo periodo, e tutte le altre strutture di Coop Estense presenti nei comuni indicati dal decreto e che quindi resteranno aperte, compreso l’Ipercoop Il Castello (Ferrara), regolarmente aperto da lunedì 11 e che osserverà il “turno di riposo” domani. Al suo interno sarebbero previsti interventi di minima entità che si dovrebbero tenere a galleria funzionante.

Nessun problema per l’ipercoop di Via Modena, già rispondente alle normative antisismiche.

Il nuovo quadro normativo cui si deve adeguare Coop Estense, e come lei tutti gli imprenditori delle zone terremotate, prevede una norma tampone che definisce quanto previsto inizialmente l’ordinanza numero 2 della protezione civile in merito alla certificazione di agibilità.

Nelle more dell’esecuzione della verifica di sicurezza, che prevede l’adeguamento alle norme antisismiche entrate in vigore nel 2009, il certificato di agibilità potrà essere rilasciato in via provvisoria in assenza di alcune carenze strutturali o eventuali altre carenze prodotte dai danneggiamenti e individuate dal tecnico incaricato, o dopo che tali carenze siano state adeguatamente risolte.

Le carenze vengono individuate, in estrema sintesi, nella mancanza di collegamenti leganti tra muri e tetto). La successiva verifica di sicurezza dovrà essere effettuata entro sei mesi.

Il livello di sicurezza dovrà essere definito in  misura pari almeno al 60% della sicurezza richiesta ad un edificio nuovo. Tale valore dovrà essere comunque  raggiunto nel caso si rendano necessari interventi di miglioramento  sismico. Gli  interventi eventualmente  richiesti per il conseguimento del miglioramento sismico dovranno essere eseguiti entro ulteriori diciotto mesi.

La previsione normativa in sostanza chiede che per la riapertura sia garantito un adeguato livello di resistenza al terremoto, anche se il capannone non ha avuto danneggiamenti. La cui verifica dovrà essere effettuata entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del decreto. E dovrà essere pari “almeno al 60%” di quella richiesta a un edificio nuovo. Una percentuale di resistenza al sisma da raggiungere, qualora siano necessari interventi di miglioramento sismico, entro ulteriori 18 mesi. Rientrano nella previsioni gli edifici produttivi compresi nei comuni investiti da una scossa pari al almeno 3,5 gradi di magnitudo. I lavori si potranno avviare subito, senza autorizzazioni preventive, inviando documentazioni e progetti al Comune entro 60 giorni.

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