Lido di Spina. Primo verdetto ieri per il procedimento sulle pinete di Lido di Spina. Il gip Silvia Marini ha condannato a 4 mesi l’imprenditore Sergio Vitali legale rappresentante della Villaggio dei Pittori srl e titolare del permesso di costruire.
Il progetto “incriminato” prevedeva la costruzione di una residenza alberghiera composta da 89 appartamenti, con tanto di piscina e servizi annessi, da realizzarsi attraverso l’abbattimento di 40 pini e 5 querce. I lavori vennero iniziati con l’abbattimento di 17 alberi. Poi tutto si fermò con l’intervento dell’autorità giudiziaria. Secondo le indagini sarebbe avvenuta una violazione della Legge Galasso sui vincoli paesaggistici, per aver eseguito (o consentito l’esecuzione) i lavori su beni paesaggistici senza la prescritta autorizzazione. E questo in base a un permesso illegittimo, dal momento che l’area era sottoposta a tutela dal Piano territoriale di coordinamento provinciale. Con tale condotta, secondo la procura, gli imputati avrebbero alterato le bellezze naturali del luogo.
Vitali, difeso dall’avvocato Filippo Sgubbi che aveva optato per il rito abbreviato, è stato condannato per uno solo dei quattro capi di imputazione che gli erano stati ascritti dalla pm Ombretta Volta, che in sede di requisitoria aveva chiesto 6 mesi. Il capo di imputazione (“derubricato in sede di sentenza in una fattispecie più lieve”, precisa il suo difensore) riguarda l’esecuzione dei lavori nell’area della”duna”, zona protetta a livello paesaggistico.
Vitali, assolto per le altre tre contestazioni relative al permesso di costruire e all’abbattimento dei pini secolari, dovrà anche pagare 4mila euro di multa e 5mila euro di risarcimento a Legambiente, costituita parte civile attraverso l’avvocato David Zanforlini, oltre alle spese processuali.
L’altro imprenditore coinvolto, Roberto Pennini, presidente dell’azienda esecutrice dei lavori (la Par.Co), è stato prosciolto da tutte le accuse a suo carico. Rinviati a giudizio invece il dirigente dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Comacchio Manlio Carli e il direttore dei lavori Leonardo Mari.
Per loro il processo si aprirà il 21 settembre.
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