Cronaca
6 Marzo 2012
Depositata in Comune petizione sulle aree di sgambamento

“Cani solo al guinzaglio nel sottomura”

di Redazione | 2 min

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È stata consegnata in municipio una petizione firmata da 78 cittadini ferraresi e rivolta al sindaco di Ferrara Tagliani (e per conoscenza all’assessore Sapigni) per chiedere che in tutto il sottomura vengano messi dei cartelli con l’obbligo di portare i cani al guinzaglio. La petizione nasce dopo l’episodio avvenuto a novembre, che ha visto una ciclista azzannata alla coscia da un cane nel sottomura di Rampari di San Rocco. Dopo quell’episodio la vittima, Francesca Pepe, aveva manifestato in una lettera ai giornali (vai all’articolo) la volontà di chiedere all’amministrazione comunale di recintare le aree di sgambamento anche  nel sottomura”.

Il motivo di quella denuncia veniva ricondotto alla “estrema pericolosità di percorrere il sottomura di Ferrara”, “perché circolano liberi, senza guinzaglio e museruola, moltissimi cani, mentre i loro padroni  spesso  permangono  altrove, talora assai distanti dagli animali”.

A quelle esternazioni seguì un’altra lettera, con fini opposti, indirizzata sempre al sindaco, che esternava la preoccupazione dei proprietari di cani per l’eventuale soppressione dell’area di sgambamento nel sottomura.

Ora arriva il deposito di questa petizione, sottoscritta da 78 firme, nella quale si appoggia la richiesta della dottoressa Pepe per chiedere di rimuovere i cartelli disseminati lungo la zona in questione (che prevedono che i cani possono essere lasciati liberi da guinzaglio e museruola sotto la responsabilità del proprietario), “in quanto i cani liberi costituiscono un potenziale pericolo per chi vi transita”. La proposta alternativa è quella di sostituirli con cartelli in cui si vieta agli animali di circolare liberamente.

“La vicenda occorsa alla signora Pepe – prosegue il testo della petizione – né è un significativo esempio. Riteniamo che chi è preposto, per i suoi ruoli istituzionali, a governare la sicurezza dei cittadini abbia il dovere di provvedere in merito”.

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