Politica
24 Gennaio 2012
Il sindaco Trombin vuole ‘sfiduciare’ Area. In un fascicolo si parla di altre 185mila ton

Rifiuti di Napoli, “temo che sia solo l’inizio”

di Redazione | 5 min

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Il sindaco Elisa Trombin

Jolanda di Savoia. Alla fine non sono stati in tanti ad accogliere l’invito del sindaco Elisa Trombin a partecipare al Consiglio comunale aperto sulla discarica di Crispa svoltosi ieri sera al Teatro Cazzanti (http://www.estense.com/?p=190624): assenti il presidente di Area Loris Gadda, assenti i vertici della Provincia, assenti i parlamentari Alessandro Bratti e Maria Teresa Bertuzzi, l’unico a salire sul palco, davanti a circa 180 persone, è stato il direttore dell’azienda Raffele Alessandri.
Questi ha ricordato il percorso seguito per arrivare ai conferimenti di rifiuti napoletani, rivendicandone la correttezza: dall’Autorizzazione integrata ambientale rilasciata dalla Provincia, che consente di abbancare alla Crispa 52mila tonnellate di speciali non pericolosi – quelli provenienti dal trattamento meccanico –, alle 32mila finora arrivate “da tutte le parti d’Italia” (Trieste, Verona, non solo Napoli insomma), alle verifiche sul rispetto delle leggi antimafia da parte dei trasportatori fino ai controlli su quelle giunte. Ne mancano ancora 4mila per rispettare il contratto stipulato con il napoletano Sapna (la Provincia aveva precauzionalmente sospeso il conferimento), che arriveranno “entro la metà di marzo”.
Il sindaco, però, ha un timore: che queste 20mila non siano che l’inizio. “Il 13 gennaio ho ricevuto da Area un fascicolo nel quale ci si riferisce alla possibilità di usare gran parte delle 250mila tonnellate risultanti dall’ampliamento che l’Azienda ha chiesto (http://www.estense.com/?p=191229) per riceverne da Napoli altre 185mila”. E che in Comune di Area non ci si fidi – né nella giunta né nell’opposizione – l’ha confermato il consigliere di ‘Uniti per Jolanda Democratici di Centro Sinistra’ Rossella Milani, la quale ha letto il verbale, datato 6 agosto 2010, di un intervento di Gadda proprio in Consiglio. “Area non vuole rifiuti che vengono da fuori – ha citato –, è finita quest’epoca, bisogna chiuderla”.
“Sono discorsi che non hanno senso – ha commentato –, il nuovo consiglio d’amministrazione non ha portato un indirizzo diverso, la Crispa continua ad essere considerata un luogo sempre disponibile”. La critica non è finita qui, per spostarsi alle tariffe: “Nella stessa occasione il presidente disse anche che con la raccolta differenziata – a Jolanda intorno all’80% – sarebbero calati i costi di gestione, e invece non è così. In compenso facciamo arrivare rifiuti da parti d’Italia in cui la differenziata non è praticata. O ci danno un risarcimento eccezionale, o si tengono i loro rifiuti e l’Azienda recupera i soldi dove li ha spesi Volpi – ha arringato tra gli applausi –. Comune e Provincia, poi, dovrebbero tutelarci, e invece non lo fanno, per la collusione tra enti locali, partiti e Area”.
A Trombin, Alessandri ha risposto che quelle 185mila tonnellate erano “una richiesta di Sapna, ma il Cda non ha approvato nulla in merito, e la richiesta è finita giù per le scale di cantina”, mentre a Milani che “Area non ha mai nascosto di abbancare 52mila tonnellate provenienti da fuori. Questi rifiuti non servono a sostenere avventure, ma un piano industriale che vuole anche calmierare prezzi di un servizio il quale fra cinque anni avrebbe un costo altissimo”. Di tariffe, però, tutti d’accordo che si tornerà a parlare in un’altra occasione, anche se il Sindaco ha ricordato come “il primo punto del piano Gadda era che per cinque anni non sarebbero aumentate. In Assemblea dei soci ne chiederò il rispetto”.
Il Consiglio comunale era aperto e a questo punto la parola è passata ai cittadini. Marco Brina si è detto “non del tutto rassicurato” dalle parole di Alessandri, e ha ricordato come gli speciali non pericolosi, nonostante leggi e sentenze ne consentano il libero mercato “come fossero biscottini, biscottini non sono, ma vengono da una parte d’Italia fortemente infiltrata dalla malavita, e non è un’opinione. Nel percorso e nel conferimento potrebbero entrare rifiuti non idonei: Area dice di svolgere controlli, ma a chi invia i risultati se Comune e Provincia hanno affermato di non saperne niente? Alessandri mi dirà che i controlli li fanno loro, ma occorre un ente terzo che garantisca” ha concluso tra gli applausi.
Il direttore gli ha risposto che “l’Autorizzazione integrata ambientale prevede un monitoraggio da parte di Arpa ogni tre mesi, mentre il problema delle infiltrazioni malavitose attiene poco alla qualità del rifiuto, ma piuttosto al suo trasporto”. L’inserimento di rifiuti non idonei non sarebbe possibile perché “i carichi sono controllati all’origine dal produttore – gli impianti di Tufino e di Giugliano – e quindi al conferimento: la legge prevede un controllo, noi invece ne facciamo svolgere tre ad un laboratorio autorizzato”.
Per il servizio, Area è pagata da Sapna 155 euro lordi a tonnellata, che diventano 88-89 al netto delle spese, ha ricordato ancora il direttore, e dunque, moltiplicati per le 20mila tonnellate previste, nelle casse dell’Azienda entrano circa un milione e 760mila euro. “Sono soldi che servono – ha insistito il direttore – per ripagare i 6 milioni investiti nella raccolta differenziata porta a porta, che in fase di partenza costa parecchio”.
“Ma quanto avete incassato finora dal porta a porta?” ha chiesto il sindaco, ottenendo una risposta che in sala ha fatto serpeggiare dubbi sulla convenienza economica dell’operazione: “Finora 400mila euro – ha risposto Alessandri –, ma ci poniamo l’obiettivo di un milione l’anno”. Alla domanda del giornalista Oliviero Genovese su quanti posti di lavoro si contano di creare con la differenziata spinta, Alessandri prima ha risposto “più di 80, di cui 35 già quest’anno”, ma poi a specificato che le vere e proprie nuove assunzioni (tutte a tempo determinato, come ha ricordato il consigliere comunale di Tresigallo Mirko Perelli) dovrebbero essere meno, “45-50”, perché in parte si tratta di personale della Brodolini riconvertito.
Il giornalista ha anche voluto sapere cosa si farà per evitare il percolato e garantire la sicurezza degli invasi (Alessandri ha ricordato il progetto di tritovagliatura del lotto più antico della discarica, ora dotato solo di un fondo d’argilla, per porvi un doppio telo) e quando finirà la “grottesca situazione” per cui non si possono conferire alla Crispa i rifiuti prodotti nel ferrarese. Su questo niente da fare: “Il piano provinciale dei rifiuti – ha risposto il direttore – prevede che tutto l’indifferenziato urbano della provincia vada ad Hera per essere incenerito”.
In conclusione, il sindaco si è detta “non tranquilla” per quelle ulteriori 185mila tonnellate: “Se gli istituti di credito non finanzieranno il piano industriale, Area lo finanzierà con i rifiuti campani?”. Una domanda a cui avrebbe potuto rispondere solo Gadda.

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