Capannone a fuoco, 115 al lavoro dalle 5.30
Mattinata impegnativa per i Vigili del Fuoco che intorno alle 5.30 sono dovuti intervenire per sedare un incendio sviluppatosi al primo piano di un capannone che si trova a Mizzana
Mattinata impegnativa per i Vigili del Fuoco che intorno alle 5.30 sono dovuti intervenire per sedare un incendio sviluppatosi al primo piano di un capannone che si trova a Mizzana
Dei quattro imputati per il crollo della gru che, a seguito del violento nubifragio del 17 agosto 2022, precipitò sulle palazzine di via Copparo, a Boara, soltanto uno ha scelto di essere giudicato con rito abbreviato, mentre gli altri tre hanno optato per la prosecuzione e la discussione dell'udienza preliminare
Assolto dall'accusa di violenza sessuale, ma condannato per quella di stalking. È quanto ieri (mercoledì 15 ottobre) ha deciso il collegio del tribunale di Ferrara nei confronti di un 73enne di nazionalità italiana, infliggendogli quattro anni di pena per aver perseguitato la propria nuora, una 30enne di nazionalità straniera
Momenti di forte tensione nella notte tra il 14 e il 15 ottobre in via Modena a Ferrara, dove un intervento di soccorso si è trasformato in un episodio di violenza e panico
Fp Cgil, Fit Cisl, UilTrasporti e Fiadel hanno proclamato uno sciopero generale il 17 ottobre che si terrà anche a Ferrara dalle ore 10 alle ore 13 in via Finati, davanti a uno degli ingressi della sede di Hera
Riunione dopo l’operazione bomba. Ieri pomeriggio si sono riuniti presso la caserma dei vigili del fuoco di Ferrara il prefetto Provvidenza Raimondo, il capitano Giuseppe Laianca – dell’8° reggimento del genio guastatori “Folgore” di Legnago -, il colonnello Patrizi del 1° comando Fod di Vittorio Veneto, il comandante provinciale dei vigili del fuoco Cristiano Cusin, l’ingegnere capo del comune di Ferrara Capozzi Luca e il delegato provinciale per la protezione civile Nicola Ardizzoni. Assieme hanno spiegato e commentato l’esito della difficile operazione sostenuta per rimuovere e neutralizzare il residuo bellico ritrovato in zona Isola Bianca.
Rispetto ad altri interventi simili, il prefetto Raimondo ha fatto notare come “in questo caso la rimozione dell’ordigno è stata particolarmente complicata. La bomba si trovava in una posizione molto scomoda, inaccessibile. Per organizzare le attività sono state necessarie numerose riunioni di coordinamento”.
Dallo staff confermano di Palazzo Giulio d’Este: “normalmente l’intera operazione riesce a svolgersi nell’arco di due settimane a partire dal ritrovamento, i tempi per questo ordigno si sono allungati: il rinvenimento risale al 25 giugno”. A riguardo il comandante Laianca ha specificato che “nulla succede per caso. I risultati si ottengono solo quando il sistema funziona in modo perfettamente sinergico e coordinato. Abbiamo cercato di mettere in sicurezza il territorio nel minor tempo possibile. A causa dei cicli di innalzamento delle acque non era possibile temporeggiare rispetto la data di intervento ”.
Il trasferimento della bomba, inizialmente pianificato lungo la idrovia ferrarese, ha richiesto l’attuazione di una progettualità alternativa: un imprevisto presso le chiuse del canale Boicelli ha infatti reso obbligatorio il passaggio verso la sponda veneta del fiume.
Il trasferimento si è concluso in mattinata. Nel pomeriggio gli artificieri hanno predisposto l’esplosione. Alle 15 e 38 si è prodotto il brillamento, alle 15 e 43 la verifica finale. “Servono circa 15 kg di esplosivo per neutralizzare un congegno del genere. Nei giorni scorsi abbiamo approntato i mezzi e i materiali – ha aggiunto il comandante Laianca -. Oggi [ieri,ndr] la bomba è stata collocata in una buca profonda 4 metri, è stata allacciata alle cariche di tritolo ed il tutto è stato ricoperto con terra di ricavo e infine innescato. La fase finale di verifica sembra scontata ma non lo è: il capo nucleo deve controllare che sia avvenuto il totale brillamento”.
Testimoniano la complessa gestione dell’intervento la quantità di forze impiegate: sono stati coinvolti 4 artificieri, 15 vigili del fuoco di Ferrara e 10 di Rovigo, 7 agenti della municipale, 6 dipendenti comunali per la protezione civile e 25 volontari, oltre ovviamente ai carabinieri di entrambe le province coinvolte e l’ufficio della prefettura ferrarese.
Tutti i rappresentanti delle autorità hanno invitato i cittadini alla cooperazione. Il prefetto Raimondi ha spiegato che “non è da escludere che ordigni simili possano ancora essere occultati in zona. Il coinvolgimento dei cittadini è fondamentale: bisogna avere spirito di osservazione e segnalare immediatamente alle forze dell’ordine il ritrovamento di qualcosa che sembra diverso da un semplice pezzo di ferro. La triste evoluzione di un conflitto mondiale è anche questa: bisogna fare prevenzione”.
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