Cento
18 Aprile 2011
La Diana Cacciatrice dopo la ripulitura in mostra alla Sala Zarri e in Pinacoteca a Cento

Un nuovo Guercino in esposizione

di Redazione | 4 min

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Guercino, Diana cacciatrice, 1658

Cento. Dopo l’esposizione dell’inedito San Giovanni Battista nel deserto scoperto in una collezione privata del nord Italia, venerdì 3 giugno alle ore 17 nella Sala Zarri del Palazzo del Governatore e alle ore 18 presso la Pinacoteca Civica il critico d’arte Davide Dotti presenterà un nuovo importante dipinto del Guercino che, dopo la recente pulitura, viene per la prima volta esposto al pubblico.

Si tratta della splendida Diana cacciatrice (121 x 97 cm) di proprietà della Fondazione Sorgente Group di Roma, che il maestro raffigura nel preciso istante in cui la dea romana signora delle selve, custode delle fonti e dei torrenti e protettrice degli animali selvatici, interrompe la caccia nei boschi accompagnata dal bellissimo levriero e volge lo sguardo verso l’amato pastore Endimione, assopito per suo volere in un sonno eterno per preservare intatta la bellezza del suo volto che Diana, secondo il mito narrato da Apollonio Rodio, ogni notte si recava a contemplare. Dotti, nel suo saggio in catalogo, specifica che: “Bella ed elegante nella sua classica idealizzazione come una scultura ellenica, Diana cacciatrice manifesta la sensibilità estetica tipica del linguaggio del tardo Guercino nel momento della massima edulcorazione del classicismo reniano che il maestro fece proprio dopo il trasferimento a Bologna nel 1642, in seguito alla morte dell’eterno rivale Guido Reni. Si tratta del periodo compreso tra gli esordi del sesto decennio del XVII secolo e la conclusione della sua lunga e gloriosa carriera artistica, in cui le tonalità della tavolozza del Barbieri diventarono sempre più luminose e delicate, sui toni pastello; la stesura pittorica controllata e levigata, specie negli incarnati; l’atmosfera che permea le scene dolce ed ovattata; gli sfondi di cielo e di paese sempre più ampi ed ameni”.

E proprio dall’esame del Libro dei conti si evince che la Diana cacciatrice della Fondazione Sorgente Group è da identificarsi con certezza con il dipinto che il maestro realizzò per il conte Fabio Carandini di Roma – esponente di primo piano di una nobile famiglia di origini modenesi, trasferitosi nell’Urbe nel 1608 –, i cui pagamenti effettuati dall’intermediario Giulio Cesare Rodolfi sono registri in data 15 novembre 1657 (caparra), 20 maggio 1658 (ulteriore acconto) e 30 Giugno 1658 (saldo finale). Il Libro dei conti rivela, inoltre, che in origine la Diana cacciatrice era stata dipinta in pendant con un’altra tela raffigurante Endimione purtroppo dispersa, ma di cui è comunque possibile farsi un’idea dell’iconografia tramite la bella copia di bottega conservata presso la Galleria degli Uffizi a Firenze (Inv. n. 1461).

Nel suo approfondito saggio in catalogo Dotti tenta anche di dare una spiegazione all’incomprensibile errore di datazione compiuto da colui che fu uno dei più raffinati connoisseur del XX secolo, Roberto Longhi, che sul retro della fotografia in bianco e nero della Diana cacciatrice conservata nella sua fototeca fiorentina scrisse di proprio pugno:“(Una Diana mezza figura). È probabilmente il dipinto donato dal Guercino a Gerolamo Porti di Ferrara per avergli dedicato il libretto stampato a Ferrara nel 1636 ove era descritto il quadro dell’Abigaille (citato dal Malvasia e dal Calvi) che effettivamente fu pagato dal Card. Barberini l’8 Agosto del ’37, ma che evidentemente era stato fatto nel ’36 […]. La data è implicitamente confermata dalla Diana (e perciò non è da identificarsi con questa) fatta per il Dolfini nel 1645 e ora a Dresda e che è di qualità inferiore e fattura scialba e molto più tarda”.

Presso le accoglienti sale della Pinacoteca Civica sarà inoltre possibile ammirare il seicentesco Ritratto del conte Fabio Carandini proveniente dalla collezione della Banca Popolare di Verona San Geminiano e San Prospero, irripetibile opportunità per riavvicinare dopo più di tre secoli il committente e la Diana cacciatrice del Guercino che anticamente faceva parte delle sua prestigiosa raccolta d’arte.

La mostra è corredata da un ricco ed interessante catalogo nel quale figurano, oltre alle introduzioni del Presidente (prof Valter Mainetti) e del Direttore scientifico della Fondazione Sorgente Group (prof Claudio Strinati), un approfondito scritto del dott. Davide Dotti, un saggio dedicato alla figura storica del conte Fabio Carandini di Roma committente dell’opera            (dott Gianmarco Cossandi), un saggio sull’iconografia di Diana nei dipinti eseguiti dal Guercino durante l’arco della sua prolifica carriera (dott Fausto Gozzi), un saggio che indaga la presenza dei cani nei lavori del maestro (dott Gian Maria Mairo), un’esaustiva biografia del Barbieri     (dott Luca Bressanini) ed infine una breve presentazione delle opere del Guercino appartenenti sia alla raccolta della Fondazione Sorgente Group che alla Collezione M, la cui curatela è direttamente affidata alla Fondazione.

Su gentile concessione della Fondazione Sorgente Group, la Diana cacciatrice rimarrà esposta presso la Pinacoteca Civica fino a domenica 10 luglio 2011 per permettere agli studiosi e agli amatori d’arte di ammirare questo capolavoro del Guercino che, dopo l’attento intervento di pulitura effettuato da Nicola Salini, viene per la prima volta concesso alla pubblica visione.

Come asserisce l’Assessore alla Cultura del Comune di Cento, dott. Daniele Biancardi, “Ospiti graditi n.5 riveste per il Comune di Cento una particolare rilevanza, perché l’esposizione per la prima volta del capolavoro di Guercino Diana cacciatrice di proprietà della Fondazione Sorgente Group rappresenta l’ulteriore conferma dell’alto valore scientifico di questa manifestazione culturale che si pone l’obbiettivo di far conoscere al pubblico più vasto ed eterogeneo le scoperte più recenti ed importanti opere, altrimenti non visibili, del nostro illustre concittadino”.

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