Alla fine ha prevalso la “soluzione Enrico”, come l’ha chiamata Scalabrino Sasso dell’Idv. Enrico, come Brandani, che ha teso una mano alla maggioranza proponendo di congelare le due risoluzioni delle civiche Io amo Ferrara e Progetto per Ferrara. Enrico, come Balestra, del Pd, che ha ha accolto l’assist del capogruppo di Futuro e Libertà.
Gran parte del dibattito del consiglio comunale di ieri verteva sulla applicazione della Cosap anche ai passi carrai cosiddetti “a raso” (il varco è sullo stesso piano della strada, a raso appunto), introdotti dal Comune nel 2005. Una “stortura” secondo l’opposizione, che ha provocato nei mesi scorsi decine e decine di ricorsi al giudice di pace contro la tassa comunale e altrettante proteste per la riscossione retroattiva da parte dell’Ica.
A presentare la delibera di giunta di modifica di un articolo del regolamento comunale di occupazione di suolo pubblico, contro la quale IaF e Ppf hanno presentato le proprie controproposte, è stata l’assessore Deanna Marescotti.
La modifica prevede di assoggettare a pagamento le occupazioni di suolo pubblico – che si svolgono in non oltre due giorni consecutivi e soltanto nelle ore diurne – effettuate per piccole manutenzioni, traslochi, scarico carico merci. “A seguito di una verifica – ha chiarito la Marescotti – era infatti stata evidenziata la mancanza di parametri sicuri da applicare ai limiti e alle dimensioni degli spazi interessati; negli ultimi due anni poi le richieste di occupazione (che nell’80% del totale risultavano eccedere i 10 metri quadrati) erano aumentate fino a superare le mille autorizzazioni all’anno, gravando quindi notevolmente sulla gestione delle risorse del servizio di Polizia municipale”. Di qui la necessità di una modifica del regolamento e l’applicazione di una tariffa a copertura delle spese di istruttoria. Sono state quindi individuate due categorie secondo l’ubicazione dell’area (interventi entro mura o fuori mura) e tre fasce per estensione dell’area (fino a 10 metri quadri, da 11 a 40 metri quadri, oltre). Restano pertanto esenti da qualsiasi pagamento gli interventi effettuati, ovunque, all’interno dei 10 metri quadrati e quelli effettuati per conto del Comune di Ferrara. Si applica invece una tariffa di 0.60 euro (entro mura) e 0.40 euro (fuori mura) a metro quadro negli interventi che interessano spazi dagli 11 ai 40 metri quadri; la tariffa sale invece a 0.80 euro (entro mura) e 0.60 euro (fuori mura) a metro quadro negli interventi che interessano spazi oltre i 41 metri quadrati.
“L’impianto così concepito – ha aggiunto l’assessore – è concepito anche per rilevare situazioni di abusivismo”. E, in riferimento alla pretesa illegittimità del passaggio da Tosap a Cosap (nei comuni, dal 1999, la tassa per l’occupazione di suolo pubblico – Tosap – è stata sostituita da un canone per l’occupazione di tutti gli spazi e le aree pubbliche – Cosap), Deanna Marescotti rileva che non ci sono norme contrastanti, elencando due sentenze favorevoli in questo senso della Cassazione. Quanto ai passi carrai a raso, poi, “il Comune non fa altro che seguire quanto prescritto dal codice della strada”.
Una difesa che ha fatto inalberare Alex De Anna di Iaf, che controbatte a livello giuridico: “per due sentenze a favore se ne contano almeno dieci contrarie sull’illegittimità della tassazione dei passi carrai a raso: quella norma del regolamento va ridimensionata perché si basa su una errata interpretazione della legge”. “Si dica allora – prosegue – che sono stati fatti errori politici dalla maggioranza che vi ha preceduti e ricominciamo da capo”.
“Il dubbio sulla legittimità del regolamento deriva dal fatto che siano in corso decine di ricorsi”, fa notare Tavolazzi, che chiede al consiglio di manifestare “una volontà politica di cambiare il regolamento su questo punto, subito”.
Alla paura, espressa da Balestra, che un’eventuale modifica del regolamento e un conseguente stop all’azione di riscossione da parte di Ica , si possa “trasformare in un condono”, replica Brandani, che propone l’“armistizio”: “siamo disposti a congelare le due risoluzioni di fronte a un impegno da parte del sindaco di riprendere in mano l’argomento entro il 30 giugno, o comunque dopo l’approvazione del bilancio. Ci si trovi in commissione e si studi una soluzione”.
“Nessuna difficoltà ad accogliere la richiesta di confronto” per Tagliani, che torna sui passi carrai a raso per sottolineare come “non è che non vanno tassati, ma vanno tassati in determinate situazioni. E in questo condivido l’appunto di Tavolazzi. Ne discuteremo nei modi e nei tempi che il consiglio comunale vorrà stabilire”.
Al termine della discussione è stata ritirata la risoluzione di Io amo Fe (presentata anche a nome dei gruppi Lega Nord, PdL, PpF, Fli) e respinta quella di Ppf (sottoscritta anche da Fli, PdL, Io amo Ferrara, Lega Nord).
La delibera è stata approvata con i voti a favore dei gruppi Pd, Lr, IdV, Sa (contrari Lega Nord, PdL, Io amo Ferrara, Fli; astenuti PpF, Rif. com. italiani).
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