Jolanda
21 Gennaio 2011
A processo in 14 per favoreggiamento dell’immigrazione e sfruttamento della prostituzione

Ragazze dell’Est arruolate come ‘squillo’ nei night

di Marco Zavagli | 2 min

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(foto di archivio)

Jolanda di Savoia. Non ricordano. Hanno ricordi confusi. Una di loro smentisce le sue stesse dichiarazioni rese a suo tempo ai carabinieri. È stato un esame difficile per la pm Patrizia Castaldini quello di ieri pomeriggio. Il magistrato cercava conferme degli indizi raccolti dai carabinieri del Norm di Copparo e di Jolanda quando, nell’ottobre del 2006, dopo una maxi retata, posero i sigilli a due night.

Secondo le indagini, i due locali, uno a Jolanda di Savoia, il “Nuovo Marilyn”, e uno nel Mantovano, a Villimpenta, il “Mon Amour”, erano una copertura per un traffico di immigrazione clandestina e di prostituzione. Ed è proprio per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per sfruttamento della prostituzione che devono rispondere a vario titolo 14 persone, a tre delle quali è contestata anche l’associazione a delinquere.

Secondo l’accusa l’organizzazione, composta da ferraresi (tre cinquantunenni di Copparo, un sessantunenne di Ferrara e un uomo di 56 anni di Codigoro), da veneti e da cittadini dell’Est europeo (tra cui alcune donne), faceva entrare in Italia ragazze giovanissime, sui vent’anni, provenienti da Romania e da Lettonia, per farle lavorare nei night non solo come ballerine, ma anche intrattenitrici a pagamento.

La “copertura” per varcare il confine consisteva in genere in un semplice visto turistico. Poi il reclutamento nei due locali notturni come ballerine di lap dance o cameriere sexy. E, oltre a quello, secondo la procura, anche degli “extra” per i clienti – provenienti soprattutto dal Basso Ferrarese e dal Basso Polesine – nei separé o fuori dal locale.

Nel corso dell’operazione vennero identificate 25 ragazze. Due di loro sono state ascoltate ieri in tribunale. Ma, specialmente la seconda che ha testimoniato, hanno subito diverse contestazioni dalla pm, proprio per le contraddizioni rese in aula rispetto a quanto dichiarato nel 2006 nella caserma dei carabinieri. In particolare sul fatto che i clienti uscissero con le giovani entreneuse.

Il giudice ha rinviato le parti al 9 marzo, quando verranno sentite, se saranno rintracciabili, altre cinque ragazze che lavoravano nei due night.

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