Ritrovata a Ferrara la donna scomparsa da Ro Ferrarese
Nella notte tra giovedì 5 e venerdì 6 giugno, Stefania Pavani, la donna di 49 anni scomparsa dalla sua abitazione a Ro Ferrarese, è stata ritrovata a Ferrara
Nella notte tra giovedì 5 e venerdì 6 giugno, Stefania Pavani, la donna di 49 anni scomparsa dalla sua abitazione a Ro Ferrarese, è stata ritrovata a Ferrara
Anche la Curva Ovest rompe il silenzio e interviene sulla delicata situazione societaria della Spal, quando - a poche ore alla deadline - nessun bonifico è stato inviato per permettere la regolare iscrizione al campionato di Serie C
Non è passata inosservata ieri – in occasione delle celebrazioni del 211° anniversario dalla fondazione dell’Arma - la presenza, sul palco delle autorità, di Naomo
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Il pm Flavio Lazzarini della Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna ha chiesto un anno e mezzo e un anno di condanna rispettivamente per un'imprenditrice ferrarese di 76 anni e la propria dipendente 48enne, finite a processo con l'accusa di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti
Visita istituzionale al centro analisi acque di Sasso Marconi: nella mattinata di ieri, la delegazione ferrarese composta dal sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, la sua portavoce Anna Rosa Fava, il presidente del Consiglio comunale, Francesco Colaiacovo, il direttore di Ato 6 Ferrara, Ivano Graldi, sono partiti alla volta del laboratorio acque, a cui si appoggia la “fabbrica dell’acqua” di Pontelagoscuro, insieme ai vertici di Hera Ferrara, Paolo Pastorello, presidente, Oriano Sirri, direttore generale e Maria Cristina Rovini, responsabile della comunicazione. Ad accoglierli, l’amministratore delegato del Gruppo Hera, Maurizio Chiarini, il direttore del settore ciclo idrico e distribuzione gas, Franco Sami, il responsabile dei laboratori Hera, Luciano Agostini, il responsabile del laboratorio di Bologna, Daniele Nasci, e Giuseppe Gagliano, responsabile delle relazioni esterne.
E con loro siamo entrati anche noi di Estense.com all’interno della struttura, per ascoltare, toccare con mano e vedere direttamente dove la nostra acqua viene analizzata.
IMPIANTI APERTI. L’incontro è stato definito “una mattina di festa” da Sami, poiché “è importante per noi che gli amministratori e i cittadini sentano propri gli impianti di Hera e desiderino visitare gli impianti: siamo orgogliosi di poter mostrare ciò che facciamo dal di dentro”. Pastorello ricorda a proposito come siano “frequenti le visite didattiche organizzate agli impianti Hera nel territorio ferrarese alle classi di ogni ordine e grado”: nell’anno scolastico 2008/2009, “circa mille studenti – rileva Rovini – hanno partecipato agli “Itinerari invisibili”, programmati per far conoscere come funzionano i sistemi di gestione di risorse fondamentali quali acqua, energia e rifiuti; mentre in occasione della Giornata mondiale dell’acqua e della giornata “Impianti Aperti”, Hera ha aperto i suoi impianti di potabilizzazione di Pontelagoscuro, di biogas a Cà Leona, di selezione rifiuti di Ecosfera e del termovalorizzatore, a circa gli oltre 600 studenti provenienti da tutta la provincia di Ferrara”.
“UN CAMMINO GIUSTO”. È così che Sami ha definito il progetto di ristrutturazione dei laboratori Hera, “alla luce dell’esperienza complessa dell’emergenza Po: “questa riorganizzazione ha contribuito a risolvere dei problemi”. Infatti, il sistema laboratori del Gruppo e, in particolare, il centro analisi di Sasso Marconi, ha costituito il centro nevralgico delle operazioni di analisi e monitoraggio dei campioni d’acqua prelevati dal Po. Un punto di riferimento importante per il lavoro congiunto svolto con l’Amministrazione Comunale, Protezione Civile, Ato6, Arpa e Prefettura. Dalla val di Setta, infatti, ogni due ore, per 7 giorni, a ciclo continuo, sono arrivati i dati delle analisi eseguite su più di 100 campioni d’acqua, per un totale di circa 2.000 determinazioni. Insieme al costante presidio della centrale di potabilizzazione Hera di Pontelagoscuro, il lavoro di campionamento e analisi svolto in laboratorio, ha consentito di “garantire – ha sostenuto Agostini – costantemente la potabilità e qualità dell’acqua immessa nell’acquedotto ferrarese”. Obiettivo raggiunto da Agostini è quindi la “standardizzazione dei risultati”resa possibile dal confronto immediato da parte di operatori specializzati dei piani analitici dei vari territori.
ALCUNI NUMERI. Sono 80 i tecnici impiegati nei laboratori analisi di Hera – situati a Ravenna, Forlì e Bologna – che coprono una superficie complessiva di 5 mila m quadri: sono 320 i campioni analizzati ogni giorno, per un totale di oltre 3 mila determinazioni quotidiane, oltre un milione all’anno, di cui il 50% è relativo alle acque potabili. Il laboratorio di Bologna – Sasso Marconi, dedicato al monitoraggio delle acque, è il più grande: copre una superficie di 2.500 m quadri. Oltre a garantire il presidio sulle acque, analizzano i prodotti usati per la potabilizzazione stessa, come carboni attivi. Le unità di campionamento territoriali sono 7: Agostini le definisce “botteghe sul territorio”. Hanno la funzione di raccogliere campioni di analisi e di presidiare le esigenze locali. “Dalle analisi – ha ricordato Sami – che effettuiamo costantemente, siamo sempre un ordine di grandezza sotto i limiti di legge (sia per quanto riguarda i rifiuti, che le acque): ciò dimostra la buona gestione degli impianti e la professionalità del nostro personale. Svolgiamo – ha continuato il direttore – un monitoraggio puntuale e costante che va oltre quanto richiesto dalla normativa più severa, sia relativamente alla quantità di analisi che per la qualità dei risultati sanitari e ambientali”. A tal proposito, Agostini spiega come “farmaci e ormoni sono alcuni degli inquinanti emergenti analizzati dal centro di Sasso Marconi, che si pone, così, quale primo laboratorio in Italia che accredita tali sostanze”.
INNOVAZIONE. Agostini sottolinea come la riorganizzazione del laboratorio abbia permesso di “raggiungere la massa critica di personale impiegato e di strumenti, necessaria per acquisire la complessa e costosa strumentazione utile ad accreditarsi Sinal, ad essere conforme alla norma UNI EN ISO/IEC 17025/2000 e a certificarsi ISO9001:00”. Il laboratorio appare quindi “costantemente allineato ai nuovi standard scientifici e ai progressivi aggiornamenti normativi, sia in campo ambientale, che sanitario, anche grazie a collaborazioni con enti di ricerca – fra cui l’Università, l’Istituto Superiore di Sanità e l’Istituto Mario Negri – e alla partecipazione a circuiti interlaboratorio in ambito nazionale ed europeo”. Numerose innovazioni – dai rapporti di prova emessi con firma digitale (“che fanno guadagnare una decina di giorni”, spiega Agostini) alla trasmissione di dati ai portali aziendali, dal monitorare continuamente gli stessi campioni durante il trasporto al centro (per garantire la corretta refrigerazione dei campioni, che sono raccolti due volte al giorno) alla progressiva automazione del processo di analisi -, permettono di guardare con ottimismo alla sfida che si pone per i prossimi 3 anni: “Guadagnare tempo sui risultati”, ha annunciato il responsabile dei laboratori Hera.
PONTELAGOSCURO. Nei prossimi giorni, nel laboratorio di Pontelagoscuro, definito da Chiarini “un impianto di trattamento dell’acqua tutt’oggi all’avanguardia a livello europeo”, partirà la sperimentazione innovativa di monitoraggio delle acque tramite organismi viventi – alghe, molluschi, pesci -, ha ricordato Tagliani: “Tale progetto contribuirà a fare del territorio di Ferrara un luogo di promozione della cultura dell’acqua, necessario per permetterci di essere lettori particolarmente attenti della qualità dell’acqua del Po, in cui – ha continuato il sindaco – probabilmente ci sono decine di sostanze inquinanti: dobbiamo porci questa problematica, il nostro territorio è fragile poiché siamo nella fase terminale del bacino idrografico del Po. Ciò che mi interessa è che il livello della qualità dell’acqua si mantenga e possibilmente migliori: abbiamo di fronte una realtà aziendale che ha questo tipo di cultura e di risposte, e ciò ci tranquillizza”. Anche sul fronte del Pfoa, l’acido perfluorottanoico, niente allarmismi: “L’inquinamento da Pfoa è largamente al di sotto dei limiti massimi, come hanno dimostrato verifiche strumentali ed ha annunciato Graldi”.
L’incontro si è chiuso con la proposta – illustrata da parte di Chiarini – alla delegazione estense, di organizzare un convegno dal titolo “Gli interferenti endocrini nelle acque destinate al consumo umano”, in vista di settembre, che è stata fin da subito accolta da Tagliani, poichè “contribuisce a fare di Ferrara il cuore della proposta culturale sull’acqua”. È seguita in conclusione una visita guidata nei diversi laboratori di analisi del centro, da quello microbiologico a quello radiochimico.
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