Eventi e cultura
4 Febbraio 2010
L'omofobia causa scatenante dell'odio verso il concorrente di Rovereto

GF: gruppi Facebook inneggiano alla morte di Maicol

di Redazione | 3 min

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Maicol in un frame da Mediaset Premium

Maicol Berti, il concorrente di Rovereto all’interno della casa del Grande Fratello 10 è nell’occhio del ciclone.
Purtroppo non per la spigolosa amicizia con Giorgio, il concorrente veneziano, ma per una questione di omofobia che lo sta coinvolgendo, a sua insaputa.
Ultimamente infatti sono apparsi in rete diversi gruppi – ad oggi  diverse decine – che non conoscono mezzi termini ed auspicano la morte del 22enne concorrente che non ha mai celato la propria omosessualità.
A testimonianza della simpatia riscossa dal ferrarese, chhe va al di là della propria inclinazione sessuale, basti pensare che il pubblico che segue il programma l’ha sempre annoverato tra i preferiti e i compagni d’avventura nel reality non l’hanno mai  nominato per le eliminazioni.

Ma, girando in Internet, si trovano informazioni quantomeno preoccupanti. Questo uno dei “riassunti” del clima che imperversa sul web. Che accusa nemmeno troppo velatamente gli autori del programma.
Ognuno può trarre le proprie considerazioni dopo aver letto alcuni tratti della disamina di Sabe 73, uno dei più attivi nel cercare di porre all’attenzione generale la delicatissima questione denunciandone la potenziale pericolosità.

“Sono più di trenta i gruppi e fan pages Facebook che inneggiano all’odio o alla morte di Maicol Berti, 22enne ferrarese gay all’interno del “Grande Fratello 10”. Un odio montante, con minacce e parole irripetibili, si riversa continuamente sulle fanpages di Maicol e nelle chat dedicate al Grande Fratello”.
“Ieri (mercoledì 3 febbraio; ndr) in un noto programma televisivo – continua Sabe 73 -, tra le risate generali, un commentatore diceva che bisogna “accettare Maicol”, poi mimava un machete che uccide e seziona una persona, tra le risate e l’assenso dei presenti. Questo è il tenore quotidiano delle emozioni nella pancia di un Paese con dati allarmanti di omofobia e “omocidi” (gay assassinati). In quello show, in quella casa c’è un uomo (26anni) che ogni giorno, alternati a baci e carezze, manifesta agli altri inquilini un fastidio montante verso il gay, alimentando lo schema “gay molestatore, etero molestato””.

“Chi segue la diretta 24ore sa benissimo che le cose stanno molto diversamente – continua il fan di Maicol – e che c’è un uomo presunto etero che sta giocando (non si sa quanto consciamente) col fuoco, moltiplicando gli ammiccamenti (ballo erotico e strusciamenti sul gay), le coccole, le esplicite richieste di baci e le parole ambigue, salvo poi colpire alle spalle confidando agli altri inquilini, ripreso dalla telecamere (e lui sa benissimo che la gente li guarda, lo ripete sempre), il suo viscerale fastidio per i molesti assalti del gay.
Un gioco pericolosissimo. Associazioni gay mute, conduttori televisivi spesso compiacenti stanno al gioco, psicologi del gf canagliamente divertiti (immagino), folle confuse in quanto ritenendo che i gay “devono star chiusi a casa loro” non hanno le cognizioni di base per decodificare quel che sta succedendo. 40 gruppi di persone unite dall’odio dichiarato o addirittura il desiderio di morte di un ragazzino gay 22enne. E se Maicol, nella vita vera, passeggiando per Ferrara riceve in faccia il Duomo di Milano? Se ne riceve due? Se lo buttano in una stradina laterale, lo prendono a botte e lo lasciano là per terra con sangue pianto e denti rotti? E noi cosa facciamo? Cosa ci diciamo?”.

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