Cronaca
3 Febbraio 2010
Carretta scrive alla presidente di Confindustria: “Ho perso i clienti”

Caso Niagara, lettera alla Marcegaglia

di Redazione | 3 min

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Mauro Carretta

Il caso Niagara finirà sul tavolo di Emma Marcegaglia. Mauro Carretta, 67 anni, legale rappresentante della società Niagara srl di Poggio Renatico, che gestisce il trattamento di rifiuti, ha scritto una lettera alla presidente di Confindustria.

L’iniziativa arriva temporalmente dopo la chiusura del blog nel quale Carretta aveva ricostruito da parte sua la vicenda che lo vedeva protagonista: richieste di denaro per “ammorbidire” la posizione della sua azienda dopo ispezioni che potevano mettere nei guai la società. Una vicenda finita sulla stampa con la denuncia di concussione nei confronti di due carabinieri del Noe di Bologna, i marescialli Sergio Amatiello, ex comandante dell’ufficio bolognese, e Vito Tufariello. Con loro una terza persona, Marco Varsallona (consigliere delegato all’Ambiente di Confindustria Bologna – come precisa Carretta nella missiva, poi dimessosi), che avrebbe fatto da “intermediario”.

Secondo l’accusa i due carabinieri, in qualità di pubblici ufficiali marescialli del Noe (stavano indagando appunto sulla Niagara ed altre aziende in ordine a reati in materia di smaltimento di rifiuti), avrebbero abusato della loro qualità e dei loro poteri inducendo Carretta a promettere loro una somma di denaro compresa tra i 20 e i 40mila euro per alleggerire le conclusioni della informativa finale da depositare in procura.

A fare da tramite tra questa richiesta estorsiva e il titolare della società sarebbe stato Varsallona, anch’egli attivo nel ramo dello smaltimento rifiuti.

Nel frattempo Carretta aveva pubblicato un blog, nel quale riportava le intercettazioni agli atti dell’inchiesta. Il tribunale di Ferrara aveva disposto l’oscuramento del sito per illegittima pubblicazione di atti del procedimento penale prima dell’udienza preliminare. “Abbiamo provveduto noi stessi, visto che la procedura richiedeva più del tempo del previsto, perché siamo rispettosi  dei provvedimenti del giudice”, spiega Carretta in una conferenza stampa convocata per annunciare la lettera alla Marcegaglia.

Missiva, che verrà pubblicata già ieri sera nel nuovo blog dell’imprenditore e imbucata questa mattina, e che ricostruisce la vicenda lanciando ulteriori accuse: “condividiamo la questione da lei sollevata – si legge in riferimento alla questione morale portata avanti da Confindustria -…, noi avremmo dovuto pagare dai 20 ai 40mila euro per ammorbidire l’inchiesta e non finire in galera per reati che riteniamo fermamente di non aver commesso. Ci è stato detto che avremmo dovuto poi pagare per “avere la pace” riguardo ai controlli del Noe”. Li abbiamo denunciati più di un anno fa”.

A questo punto Carretta collega quella denuncia alla perdita di numerosi clienti : “ci hanno detto che non potevano più venire da noi… li abbiamo persi”. L’imprenditore lamenta poi come i due sottufficiali denunciati “continuano a rimanere in servizio insieme ai loro colleghi, liberi di operare sul territorio e di fare indagini nei nostri confronti”.

“Le vorrei chiedere – conclude la lettera – se ritiene che tutto ciò sia giusto e compatibile con uno stato di diritto e con la trasparenza e l’imparzialità che si devono sempre richiedere ed esigere dai pubblici uffici”.

“Oggi le mie intermediazioni sono crollate del 50% – afferma Carretta dopo aver letto ai giornalisti quanto scritto – e devo mantenere un’azienda con 30 dipendenti. A volte mi chiedo se non fosse stato meglio pagare 20 o 30mila euro, piuttosto che perderne il doppio in questo modo”.

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