Cronaca
21 Novembre 2010
Arrestato Nicola Acri, accusato di vari omicidi. Il suo covo sui lidi

Si nascondeva a Ferrara boss della ‘Ndrangheta

di Redazione | 2 min

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Lì dentro mangiava, dormiva e passava gran parte del tempo. Fino ad oggi pomeriggio (mercoledì 1° maggio) quando qualcuno dalle roulotte che sostano in zona Rivana, lo ha visto accasciato a terra a due passi dalla sua minuscola casa

Primo maggio. Tagliati (Cgil): “Costruire insieme un’Europa di Pace, Lavoro e di Giustizia Sociale”

Nella data in cui si ricorda che il lavoro "è la condizione fondamentale di dignità delle persone" e la "condizione necessaria per poter realizzare il proprio progetto di vita", Veronica Tagliati dalla piazza di Argenta rimarca che "come Cgil, Cisl e Uil abbiamo voluto dedicare quest’anno il 1° maggio ad un sogno, il sogno di Costruire insieme un'Europa di Pace, Lavoro e di Giustizia Sociale”

I fotogrami che hanno tradito il boss

Comacchio. Si nascondeva in provincia di Ferrara uno dei più pericolosi latitanti d’Italia. “Occhi di ghiaccio”. Così era conosciuto nell’ambiente della malavita Nicola Acri, boss della ‘ndrangheta di Rossano Calabro ricercato dal 2007 e condannato all’ergastolo. I carabinieri dei Ros lo hanno arrestato a Bologna, dopo giorni di pedinamenti intorno alla casa in cui viveva con la famiglia nei Lidi comacchiesi.

Ai militari che sono riusciti a bloccarlo ha solo detto, sferzante, “Complimenti siete stati bravi”. Ed effettivamente rintracciare quello che è considerato un esponente di spicco della ‘ndrangheta – tra i cento ricercati più pericolosi – non è stato facile. A tradirlo sono state le telecamere di un centro commerciale della provincia di Ravenna, che lo hanno immortalato nei giorni scorsi mentre era a passeggio con moglie e figlio.

E le manette di ieri, infilate ai polsi attorno alle 16.15 dopo esser stato fermato a bordo di una Ford Focus in piazza Pasteur, a Borgo Panigale, alla periferia di Bologna, sono il risultato di due anni di indagini portate avanti dalla Dda di Catanzaro. Le tracce hanno portato gli investigatori in Emilia Romagna, dove pare che Acri risiedesse per curare i propri interessi nella zona.

Nicola Acri

Da due mesi viveva sui nostri lidi. Con lui sono stati arrestati anche due fiancheggiatori che ne avrebbero coperto la latitanza.
Trentuno anni, al vertice della’ndrina di Rossano Calabro, “Occhi di ghiaccio “ (così chiamato per la sua spietatezza) era ricercato tra l’altro per associazione per delinquere di tipo mafioso e omicidio. Il boss era già sfuggito a un tentativo di arresto lo scorso maggio, quando fu emessa un’ordinanza a suo carico per tre omicidi commessi nel corso della guerra di mafia a Cosenza. Tra questi rimase celebre per l’efferatezza con cui fu compiuto quello di Primiano Chiarello. Ucciso nel giugno del 1999 a Cassano allo Jonio, il suo corpo fu prima crivellato di colpi in un agguato e poi sciolto nella calce. Gli altri due delitti per i quali era ricercato sono quelli dei boss della¨’ndrangheta cosentina Antonio Sena e Francesco Bruni, uccisi, rispettivamente, nel 2000 e nel 1999.

Ieri i carabinieri hanno perquisito il suo nascondiglio nel Comacchiese.

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