Cronaca
18 Novembre 2010
Duemila tra studenti, docenti e personale Ata in corteo da piazzale Dante a piazza Trento Trieste

‘Niente bunga bunga sul nostro futuro’

di Redazione | 3 min

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‘Niente bunga bunga sul nostro futuro’. Sfruttando uno dei temi più di attualità del momento, la barzelletta più imitata del Paese, i rappresentanti di Rete Attiva Universitari e Unione degli Universitari di Ferrara hanno scelto proprio questo motivetto da imprimere sulla stoffa dello striscione che ha aperto il corteo partito poco dopo le 9 di ieri mattina da piazzale Dante.
Come noto, oggi è la Giornata internazionale per i Diritto allo Studio, e il Rua locale, unitamente alla Flc-Cgil, ha voluto estendere a tutta la giornata l’ora di sciopero proclamata a livello nazionale. Riuscendo a coinvolgere oltre agli studenti anche collaboratori scolastici, docenti e personale Ata di scuola media, superiore e università.
Sono le 10 in punto quando il lungo serpentone svolta da Biagio Rossetti in via Palestro: un camion rosso precede il corteo, e diffonderà per tutto il tempo musica d’autore. E’ infatti ‘La canzone popolare’ di Ivano Fossati a svegliare dal torpore piazza Ariostea, nella uggiosa mattinata ferrarese.
A occhio e croce, sono state probabilmente abbondantemente superate – forse raddoppiate, a occhio – le stime fatte in sede di presentazione della manifestazione (leggi l’articolo): in attesa dei dati ufficiali forniti dalla Questura, possiamo quantificare in almeno 1.500 circa i partecipanti che hanno sfilato. Moltissime le parti rappresentate: come detto Rua, Udu, Flc-Cgil, Coordinamento Istruzione Pubblica, Giovani Democratici, Giovani Comunisti e l’Unione Sindacale di Base (USB). Passando invece alla poliedricità delle scritte sugli striscioni, oltre a quello relativo al ‘bunga bunga’ eccone un altro eloquente: ‘L’istruzione costa, l’ignoranza di più’, passando poi ad alcune scritte mirate ai mancati investimenti sugli indirizzi musicali, ancora ‘Cogito ergo protesto’, ‘Senza scuola nessun futuro’.

Qualche fischietto, qualche ‘Chi non salta la Gelmini è’, oppure ‘Scuola pubblica, scuola nostra’, ma è in corso Giovecca – dove il corteo occupa metà carreggiata – che la marea prende vita.
Una ragazza col megafono legge ad alta voce la piattaforma allestita dal Rua ferrarese, e ricorda all’inizio il significato doppio che riveste effettuare la protesta il 17 novembre: si commemora infatti un episodio avvenuto nel 1939, data dell’assalto nazista all’ Università di Praga dopo le manifestazioni contro l’uccisione di Jan Opletal e l’occupazione della Cecoslovacchia, e dell’esecuzione di nove leader studenteschi e dell’invio di 1200 studenti nei campi di concentramento.
‘Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città’, ‘Cittadino non ci guardare scendi in piazza a manifestare’ e ‘Non vogliamo un popolo ignorante’ alcuni dei motivetti intonati. 

Poi, attorno alle 10.30, un collettivo ‘Chi non salta la Gelmini è’, che riecheggia probabilmente per larga parte del centro, scandisce idealmente la metà del percorso. In cima al corteo, in questo punto esatto, ecco unirsi in testa al serpentone di studenti il Segretario ferrarese della Flc-Cgil, Fausto Chiarioni.
Poi via, verso il Rettorato in via Savonarola, altro luogo simbolico per il passaggio dei manifestanti. Per concludere poi la giornata con gli interventi in piazza Trento e Trieste, dove è stato predisposto un gazebo di sensibilizzazione fino a notte inoltrata.
Ad aprire gli interventi davanti ai manifestanti Dario Alba, presidente del Rua ferrarese; intervenuti tra gli altri due ricercatrici (una precaria), la Responsabile Scuola dei Giovani Demcratici, Maria Cristina Michelini, ed un insegnante da anni legato alle lotte per una scuola locale migliore, Dario Presini. 

Queste le cifre relative alla partecipazione nei principali presidi allestiti in tutto il paese fornite direttamente da Rua e Udu nazionale: Roma 20mila partecipanti, Torino 30mila, Bologna, Palermo 7mila, L’Aquila, Bari e Milano 2mila, Parma e Napoli 3mila, Firenze 5mila, Lecce e Ancona 2mila. 

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