Erano centinaia ieri a Cosenza a sfidare la pioggia e l’omertà. A vent’anni dalla misteriosa scomparsa i suoi ultimi tifosi gli hanno dedicato una intera giornata, il “Bergamini Day” a Cosenza. La città calabra ha raccolto l’appello lanciato dal forum dei tifosi Cosenza United e si è mobilitata per ricordare per ricordare Donato “Denis” Bergamini, ma soprattutto per chiedere a gran voce la riapertura di un caso che desta ancora molteplici perplessità.
Donato Bergamini, per tutti “Denis”, calciatore ferrarese nato a Boccaleone di Argenta nel 1962, è stato centrocampista di Imolese, Russi e Cosenza, l’ultima squadra dove ha militato prima di morire su una strada a Roseto Capo Spulico il 18 novembre 1989. 
Quel giorno l’atleta, allora 27enne, viene trovato morto sulla statale 106 nei pressi di Roseto Capo Spulico in provincia di Cosenza. La versione ufficiale disse che Denis Bergamini si era suicidato buttandosi sotto un camion. L’ex fidanzata, unica testimone della morte di Denis, dichiarò che il pomeriggio del suo ultimo giorno il calciatore lasciò il ritiro del Cosenza per andarla a prendere. Con lei si sarebbe diretto sulla statale jonica. Qui si sarebbero fermati in una piazzola e a un certo momento il giovane, dopo aver saputo delle intenzioni di lei di lasciarlo, avrebbe preso la rincorsa e si sarebbe gettato sotto un camion in transito. Dopo averlo travolto, il mezzo pesante lo avrebbe trascinato sull’asfalto per circa 60 metri.
Anche dalla provincia di Ferrara è partito un pullman che ha raggiunto Cosenza per partecipare alla manifestazione. Il ritrovo dei partecipanti alla manifestazione “Uniti per Denis Bergamini” è stato in piazza Zumbini (Villetta). Da qui il corteo è passato davanti al tribunale per proseguire verso la stadio San Vito, dove ha avuto inizio il “Bergamini day”. Successivamente, intorno alle 14, c’è stata la partenza per Roseto Capo Spulico per una breve sosta sul luogo del ritrovamento del corpo di Denis.
E dopo questa grande manifestazione di affetto e solidarietà, ora la famiglia Bergamini si sente più forte nella sua richiesta di riaprire il caso. E, da quanto pubblicato sul blog www.denisbergamini.com, la direzione da prendere potrebbe essere quella dell’omicidio passionale. A confortare questa ipotesi sarebbe una lettera arrivata alla famiglia pochi giorni dopo la morte del calciatore, non ritenuta però probante dal tribunale. A scriverla era R., una ragazza di Russi di 24 anni che sosteneva di essere la ragazza di Denis. La lettera smentiva, di fatto, chi affermava che la fidanzata di Bergamini fosse la cosentina Isabella.
La 24enne scrive che aveva riallacciato con Denis una relazione interrotta ai tempi in cui il ragazzo militava nelle file del Russi e sostiene che Denis aveva intenzione di sposarla. Durante una delle ultime telefonate “Denis mi disse che qualcuno gli voleva male – scrisse la ragazza, che qualche giorno dopo confermerà tutto di fronte al gip di Castrovillari Ottavio Abbate – e quando gli dissi che magari si sbagliava si alterò e mi rispose urlando che se mi stava dicendo una cosa del genere significava che era vero”.
La lettera prosegue con le parole dette a R. alla cornetta da Denis a proposito dell’ex: “L’unico torto che posso aver fatto è stato quando l’ho lasciata, ricordati che qua siamo in meridione, e sai come sono. Io iniziai la relazione con lei quando aveva ancora sedici anni e già il fatto che fosse così giovane era un problema, ma siamo stati insieme per tre anni. Lei poi voleva che io la sposassi io invece no, e poi l’ho anche lasciata. Per qualcuno forse è stato un brutto affronto”.
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