Cassa integrazione. A Ferrara in aumento del 24%
Continua a crescere la cassa integrazione in Emilia Romagna (+31% rispetto al 2024, +113% rispetto al 2023) con il primo trimestre del 2025 che ha fatto segnare il picco di 19 milioni di ore
Continua a crescere la cassa integrazione in Emilia Romagna (+31% rispetto al 2024, +113% rispetto al 2023) con il primo trimestre del 2025 che ha fatto segnare il picco di 19 milioni di ore
Per capire come prevenire la contaminazione da Pfas, i gruppi territoriale e consiliare del Movimento 5 stelle hanno organizzato un incontro dal titolo “Acque contaminate: contro l’inquinamento da pfas per un ambiente sostenibile”, che si terrà venerdì 9 maggio nella sala refettorio di via Boccaleone 19
Gli studenti della Consulta Provinciale Studentesca di Ferrara si sono riuniti presso gli uffici del Provveditorato agli Studi e hanno incontrato i rappresentanti della Scuola di Sviluppo Territoriale di Ferrara
Parte mercoledì 7 maggio da Porporana "Ancora...con le Frazioni!", il progetto che prevede una serie di appuntamenti organizzati dal Comune di Ferrara e aperti a tutta la cittadinanza
Gli Uffici Relazione con il Pubblico stanno conducendo un'indagine di Customer Satisfaction per rilevare la soddisfazione dei cittadini sulla qualità dei propri servizi erogati all'utenza
Ferrara ha la Tari più cara dell’Emilia Romagna. La tassa sui rifiuti più alta in regione la pagano infatti i contribuenti ferraresi: 325 euro all’anno rispetto alla media regionale di 282 euro e a quella nazionale di 300 euro. Se il capoluogo estense non rientra nella top ten delle città più costose d’Italia (primato detenuto da Cagliari con 549 euro fino ai 432 euro di Agrigento), i dati (relativi al 2016, perché il Comune non ha ancora deliberato le tariffe 2017) fanno comunque riflettere in un momento di ‘rivoluzione’ rifiuti.
Guardando ai nostri vicini di casa emiliano romagnoli – la regione che produce più rifiuti urbani pro capite (653 chili), ben al di sopra della media del centro (548 chili), del nord (510 chili) e del sud (450 chili) – Parma è un’isola felice della raccolta differenziata: si paga 255 euro e ben il 77,6% dei rifiuti prodotti vengono differenziati. I livelli di raccolta differenziata crescono anche a Ferrara (passata dal 56% del 2016 al 67% di fine ottobre 2017, superiore alla percentuale regionale pari al 60,7%), grazie all’introduzione dei contestati cassonetti a calotta.
È questo il quadro che emerge dall’annuale rilevazione dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva che per il decimo anno consecutivo ha realizzato un’indagine sui costi sostenuti dai cittadini per lo smaltimento dei rifiuti in tutti i capoluoghi di provincia, prendendo come riferimento nel 2017 una famiglia tipo composta da 3 persone, con un reddito lordo complessivo di 44.200 euro ed una casa di proprietà di 100 metri quadri.
“Quest’anno la nostra indagine, che da più di 10 anni monitora l’andamento delle tariffe applicate al servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti urbani e fornisce informazioni utili alla cittadinanza, si inserisce in un contesto paradossale in cui molti Comuni hanno sbagliato il calcolo della spesa dovuta, nel passaggio da Tarsu a Tia, a Tares e quindi a Tari, determinando così una spesa molto più onerosa per alcune famiglie – commenta Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva -. Ancora più paradossale è che, dichiarato l’errore, si lasci comunque, come stabilito dalla recente Circolare del Mef, l’onere della ricostruzione dei calcoli corretti ai cittadini, che hanno già subito i danni degli errori, al fine di poter richiedere il rimborso delle somme indebitamente pagate. Chiediamo che quanto meno i Comuni diano sostegno alle famiglie nei calcoli di quanto effettivamente queste avrebbero dovuto pagare”.
L’errato calcolo della Tari, lo ricordiamo, non ha comunque colpito Ferrara dove “il calcolo è stato fatto correttamente“. A rincuorare i contribuenti ferraresi ci pensava l’assessore al Bilancio Luca Vaccari, supportato dalla collega all’Ambiente Caterina Ferri che parlava di “un attacco riguardante le tasse smentito dall’assessore Vaccari che con dati precisi ha dimostrato come non sia vero che i negozi ferraresi siano ‘soffocati dalla tassazione locale’”. Soffocamento o no, i ferraresi hanno pagato nel 2016 43 euro in più rispetto alla media regionale.
Città | TARI 2017 | TARI 2016 | Variazione %
2017/2016 |
Bologna | € 286 | € 286 | 0,0% |
Cesena | € 276 | € 263 | 4,9% |
Forlì | € 284 | € 279 | 1,8% |
Modena | € 293 | € 288 | 1,7% |
Ferrara* | € 325 | € 325 | 0,0% |
Parma | € 255 | € 255 | 0,0% |
Piacenza | € 276 | € 276 | 0,0% |
Ravenna | € 242 | € 239 | 1,3% |
Reggio E. | € 303 | € 295 | 2,7% |
Rimini | € 279 | € 277 | 0,7% |
Fonte: Cittadinanzattiva – Osservatorio prezzi e tariffe, 2017
*Tariffe 2017 non deliberate al momento di redazione del presente dossier, si riportano quelle relative al 2016
Città | Produzione pro capite rifiuti urbani kg/ab/anno 2016 | Raccolta differenziata 2016 |
Bologna | 574 | 46,0% |
Forlì | 776 | 64,2% |
Ferrara | 718 | 56,6% |
Modena | 698 | 60,9% |
Rimini | 747 | 62,0% |
Ravenna | 755 | 59,2% |
Parma | 551 | 77,6% |
Piacenza | 742 | 56,9% |
Reggio E. | 710 | 58,6% |
Fonte: Cittadinanzattiva su dati Legambiente (Ecosistema Urbano 2017)
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com