Eventi e cultura
18 Novembre 2017
Qualche rivelazione prima dello spettacolo al Nuovo. Non mancano le critiche al ministro Franceschini

Sgarbi, da Michelangelo alla prossima “politica della cultura”

di Redazione | 2 min

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di Cecilia Gallotta

E’ prontissimo Vittorio Sgarbi a salire sul palco del Teatro Nuovo questa sera (sabato 18) – alle 21 – per ‘raccontare’ Michelangelo, dopo il successo di ‘Caravaggio’, in uno spettacolo che è già sold out da diversi giorni. Non prima, però, di averci rivelato qualche curiosità in più.

Due parole sulla genesi dello spettacolo. Com’è nata l’idea, e perché proprio Michelangelo?

Beh, perché il prossimo spettacolo sarà Leonardo, e poi verrà Raffaello, e così via. Inizialmente volevo chiamarlo ‘Il Rinascimento’, e quindi raggruppare all’interno dello spettacolo più autori, ma alla fine ho deciso di concentrare più attenzione ad uno per volta.

C’è qualcosa che si può rivelare sullo spettacolo? O sull’artista?

Sì, parlerò per esempio del rapporto che Michelangelo aveva con gli emiliani, dato che le sue prime opere si collocano nel bolognese, e fra l’altro questa è una cosa che non credo molti sappiano. L’interpretazione che do è un ulteriore motivo di curiosità che va oltre il dato di studio già noto, o che si può ascoltare ad una qualsiasi conferenza.

Vede quindi interesse da parte dell’italiano medio nei confronti dei grandi personaggi dell’arte? Dove sta andando la cultura in Italia, e in particolare a Ferrara?

C’è molta attenzione sì, gli argomenti sono conosciuti. Ferrara poi, adesso potrà vantare due ministri della cultura, perché oltre a Franceschini diventerò presto assessore alla cultura della regione Sicilia, il cui statuto prevede un’autonomia totale del patrimonio artistico. Una singolare presenza artistica ferrarese quindi, andrà anche lì, e inizierò dalla città di Messina.

A proposito del concittadino Franceschini, come vede il suo operato?

Mah, io lo vedo come un amico. Un amico scrittore. Ma non credo che possa continuare a fare il ministro. Il suo errore più grave è stato aver messo gli stranieri alla direzione dei musei, e ancor prima di andarsene ciò verrà smentito dai tribunali perché è un fatto assolutamente incostituzionale e irrituale. Per il resto alcune riforme le ha condivise anche con me, e quindi qualcosa di buono dal punto di vista politico l’ha fatto.

E’ difficile conciliare la politica con la passione per la cultura? ‘Rinascimento’, del resto, è anche il nome del nuovo partito. Ha progetti per il futuro in questo senso?

Certamente, oltre alla mia già citata nuova carica di assessore, il partito ‘Rinascimento’ porterà alle prossime elezioni una posizione politica che rimette al centro dell’attenzione la cultura. Due cose che non devono assolutamente andare divise. Del resto, non capisco come si possa vendere il Milan, e non comprare Leonardo. Che invece, era stato acquistato da un russo…

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