Economia e Lavoro
16 Novembre 2017
Il sottosegretario Baretta incontra gli azzerati e annuncia un fondo nella legge di stabilità. Bocca cucita sulle risorse 

Carife. “Chi ha fatto il danno paghi, il sistema bancario risarcisca i risparmiatori”

di Elisa Fornasini | 4 min

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“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che auguro a voi di non sentire mai”. 

È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

Il futuro del lavoro agricolo passa dal “Sistema Agricoltura Ferrara”

Ferrara si dota del "Sistema Agricoltura Ferrara". Bandi e assicurazioni, utilizzo di fitofarmaci, lavoro agricolo e contrasto al caporalato. Questi sono solo alcuni dei temi presenti nel documento strategico sull'agricoltura, redatto per la prima volta dal Comune di Ferrara in sinergia con tutte le associazioni di categoria e le grandi aziende agricole del territorio

Importante passo in avanti nella tortuosa vicenda Carife. Che parla al portafoglio dei risparmiatori traditi ma anche alla giustizia richiesta a gran voce da anni. A pagare il danno saranno infatti i colpevoli. Perché “la logica vuole che chi ha fatto il danno paghi“. E il governo vuole essere ragionevole. A tirare in ballo la logica è infatti il  sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta che questa mattina insieme al sindaco Tiziano Tagliani ha incontrato gli azzerati Carife in municipio.

“Stiamo lavorando all’istituzione di un fondo per chi ha perso i propri risparmi a causa di una mala gestio degli istituti bancari – annuncia il sottosegretario -. Dobbiamo partire dall’idea che il sistema bancario ha creato dei problemi e che quindi deve essere il sistema bancario a trovare i fondi necessari per ristorare i risparmiatori. Altrimenti è come assolvere chi ha fatto il danno e far pagare i contribuenti che non hanno colpe”.

Le vittime del bail-in attorno alla tavola rotonda tirano un sospiro di sollievo. “Crediamo che il fondo da inserire nella legge di stabilità sia la strada giusta per andare incontro e dare una risposta alle esigenze manifestate in quest mesi – dichiara ancora Baretta -. I tempi sono stretti, si tratta di poche settimane, ma ci sono già dei precedenti per le vittime dell’usura e dei mancati pagamenti, per le persone che hanno subito un danno a causa del cattivo comportamento di altri soggetti”.

Il fatto che un dato ‘storico’ esista già non rende però la strada più facile. “Devono essere ancora chiariti gli ambiti, stabilire chi ha diritto ad accedere al ristoro e definire uno schema di priorità, magari partendo dalle situazioni più disagiate e dalle fasce sociali più deboli – abbozza il sottosegretario all’Economia -. Da parte nostra c’è la disponibilità a discuterne con le associazioni di risparmiatori, ma non abbiamo contattato le banche. Anche per accertare la mala gestio si aprono più strade: con il giudice in un processo accelerato, con una commissione indipendente, con l’arbitrato. Bisogna studiare questi percorsi per costituire un fondo certo che non si baserà su risorse pubbliche e che interesserà tutti, non sono gli azionisti, ma tutti i risparmiatori che hanno subito un danno”.

Dopo la breve presentazione della bozza di provvedimento, l’incontenibile Giovanna Mazzoni (la portabandiera dei No Salvabanche che aveva contestato Renzi a Bologna) tuona un breve ma esaustivo “fuori i numeri!” per squarciare il velo di Maya sui possibili milioni (150?) sul piatto con il fondo di solidarietà. Bocca cucita da parte di Baretta che si lascia scappare un “non ho idea delle risorse” prima di trincerasi nell’ufficio del sindaco. Nella sala rimangono solo i rappresentanti degli azzerati della banca cittadina, contenti a metà.

“È tutto in discussione, c’è un conflitto a livello governativo e di alto management ministeriale che non fa emergere nessuna soluzione prevalente e credibile: è dal 2012 che giochiamo questa partita, ormai non ci fidiamo più” commenta una amara Mazzoni. Più positiva Katia Furegatti del gruppo Azzerati: “La proposta avanzata anche da noi sta prendendo piede: il vicesegretario ha dichiarato pubblicamente che il fondo sarà previsto nella legge di stabilità, ora aspettiamo di vedere i contributi e le modalità di finanziamento. Un passaggio importante è stato fatto ma noi continuiamo ad osservare e andiamo avanti con la protesta, il confronto e il coinvolgimento di tutti i risparmiatori. È il momento di fare pressione, il futuro è ancora più incerto“.

Staremo addosso al governo – conferma Roberto Zapparoli, presidente della Federconsumatori provinciale – affinché individui la strada per centrare l’obiettivo, restaurare tutti i risparmiatori che hanno subito un danno per responsabilità delle banche. I tempi sono stretti ma potrebbe essere la soluzione che nel tempo risolva la situazione degli azzerati intrappolati nella vicenda Carife. Anche se dopo l’attuabilità con la legge di bilancio ci aspettiamo i balletti con il fondo interbancario per decidere le modalità dei rimborsi, staremo a vedere nelle prossime settimane”. Speranza anche da Alberto Dolcetti del gruppo azzerati: “Dopo anni di fermo e silenzio, finalmente si sta muovendo qualcosa, non solo per i ferraresi ma per tutte e quattro le banche coinvolte nel bail-in”.

L’ultimo commento a caldo spetta al sindaco Tagliani: “È stato un incontro utile ed importante per il riconoscimento delle peculiarità di Ferrara. Il confronto e la condivisione del percorso ci fanno sperare. Nel frattempo  ho ricevuto una telefonata dall’onorevole Casini che si è reso disponibile ad incontrarmi con tutta la documentazione  atta ad accertare  fatti e responsabilità” .

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