Politica
9 Novembre 2017
Tanti i "buffone" urlati da chi lo attendeva sulla banchina della stazione. Nessun contatto con gli insorgenti

Renzi contestato all’arrivo del treno Pd a Ferrara

di Redazione | 2 min

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Il treno di Renzi è arrivato puntuale alle ore 18 e, con lui, le contestazioni previste e annunciate. Mentre si accingeva a scendere dal treno l’ex presidente del consiglio, infatti, ha udito i primi “buffone” urlati dalla folla di contestatori appostati sulla banchina della stazione di Ferrara ad attenderlo.

Pronta la risposta dei suoi sostenitori – si sono notati praticamente tutti i sindaci e consiglieri Pd di Ferrara e provincia -, che lo hanno invitato “ad andare avanti senza mollare”, di fatto sovrastando i contestatori, allontanati anche dal poderoso servizio d’ordine che vedeva schierate tantissime forze dell’ordine, per l’occasione anche in borghese.

Qualche attimo di concitazione quando Renzi è sceso dal treno che lo sta portando in giro per l’Italia, quando si sono verificati numerosi spintoni da parte di coloro che volevano avvicinare l’ex leader del Pd per un selfie o una stretta di mano. Nel frattempo qualcuno dei detrattori riesce a incunearsi in mezzo alla folla che spintona e consegna in mano al leader Pd dei fogli di carta: “Tieni i soldi Matteo, dai, che ne hai bisogno!”.

La stessa concitazione che si era verificata un’ora prima, questa volta al di fuori dalla stazione, dove ad attendere Renzi c’erano gli insorgenti, con in prima fila il leghista Nicola Lodi e, qualche metro più in là gli azzerati Carife.

Ma c’è stato anche chi ha contestato… i contestatori: in particolare un giovane di colore che ha sfidato la frangia della Lega Nord sventolando una bandiera del Partito Democratico. Anche lui, però, è stato immediatamente allontanato dai poliziotti della Digos prima che la situazione degenerasse.

La protesta, poi è andata avanti civile con gli slogan “Renzi non è Gardaland” oppure “Ci hai azzerato la nostra vita e noi ti azzeriamo con una matita”.

Fra fischietti, maschere raffiguranti Renzi e “vieni con noi in zona Gad, altrochè Meis” si è atteso per olre un’ora lo sbarco dell’ex sindaco di Firenze, per cercare una sorta di faccia a faccia. L’incontro diretto, però, non c’è stato perché una volta sceso dal treno Renzi è stato scortato dal servizio d’ordine a lato della stazione, evitando così che le telecamere inquadrassero i contestatori, relegati dalla parte opposta del piazzale.

L’auto con a bordo il segretario è così partita alla volta del Meis, seguita da due corriere che hanno raccolto i sindaci e rappresentanti locali che erano ad attendere l’ex premier.

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