Attualità
31 Ottobre 2017
Messa in duomo in occasione della Giornata del risparmio dedicata al destino “beffardo” della Carife

Perego agli azzerati: “Terremoto sociale, continuate a chiedere giustizia”

di Redazione | 2 min

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25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

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È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

di Cecilia Gallotta

Un destino decisamente amaro quello che ha riunito alcuni dei risparmiatori traditi in Cattedrale lunedì pomeriggio per la messa in occasione della 93esima giornata del risparmio.

“Chiediamo giustizia – afferma instancabile l’azionista Katia Furegatti sul sagrato della chiesa, di fronte a quella che il vicario Massimo Manservigi ha definito, per parola dell’arcivescovo Perego, non presente alla celebrazione, “un’operazione finanziaria vergognosa, un terremoto sociale paragonabile al sisma di cinque anni fa”.

Continuare a chiedere giustizia è infatti l’esortazione di Perego, che proporrà di “istituire a livello europeo un fondo di solidarietà interbancario – ha lasciato detto – che avrà bisogno di vedere tutti i parlamentari europei uniti”.

Non manca l’appello di Papa Francesco, che “chiede al Signore che cresca la responsabilità delle istituzioni – riporta Manservigi – la cui mancanza principale è data dal rapporto sbagliato con il denaro, che andrebbe inserito in un’etica non ideologizzata”.

Nata nel 1924, la giornata del risparmio “non è stata pensata come un mero giorno di festa – spiega il vicario – quanto piuttosto per essere attivi nella promozione del risparmio come sinonimo di educazione, non solo economica, ma come disciplina di tutta la società per un uso migliore della ricchezza”.

Il compito che, negli anni a venire, “sarebbe stato delle Casse di Risparmio”, il cui comportamento nel caso ferrarese “ha portato a percepire il tema quasi beffardo”.

I risparmiatori non possono che seguire dunque l’esortazione dell’arcivescovo e non demordere: “Abbiamo mandato la storia di Carife e le nostre considerazioni anche al presidente Casini”, fa sapere la Furegatti, consapevole di come stia procedendo anche il processo a carico di Carife dell’aumento di capitale del 2011. “Ma noi siamo gli unici che non c’entrano, e siamo gli unici che hanno pagato”.

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