di Simone Pesci
Giacomo Cipriani, bolognese doc ma spallino d’adozione, come lui stesso confessa. Una carriera fra alti e bassi, a causa degli infortuni che ne hanno limitato il percorso calcistico. A dimostrare la tesi basterebbe andarsi a rivedere la doppietta con cui stregò, appena ventenne, la parte milanista di San Siro con la maglia del Bologna, oppure le sue stagioni giocate con la maglia della Spal di Butelli, che lo prese svincolato a ottobre 2009.
Squadra con cui “Cippo” raggiunse 22 gol in 45 partite, che rappresenta il punto più alto in carriera per quanto riguarda la sua media realizzativa.
Anche a Ferrara, però, gli infortuni non gli permisero di esprimersi al meglio, soprattutto nella stagione 2010-2011 con la Spal che dopo il girone di andata ad alta quota perse Cipriani per 3 mesi a fila. Perso “Cippo”, perse le velleità di serie B.
Per Cipriani, quella del Dall’Ara non sarà una sfida qualsiasi.
Come vede la sfida di domenica, Cipriani?
“Con curiosità. Ricordo i derby che ho vissuto da piccolo in serie C e rammento, soprattutto, la rivalità che si respirava: un dualismo bello perché sano e sportivo”.
Sarà sugli spalti a seguire la partita?
“Sì, potrei andare allo stadio. Devo ancora decidere, però mi piacerebbe esserci per il contorno, per l’atmosfera che ci sarà. So che da Ferrara verranno in tanti”.
Che ricordi ha dell’ambiente e della città estense?
“Sono bolognese ma non mi vergogno di dirlo: a Ferrara ho trovato un secondo amore. Mia madre è ferrarese, e poi è una città molto simile a Bologna. Ho avuto un bel rapporto con l’ambiente e con la tifoseria, l’avevo già scelta come tappa finale della mia carriera, poi le cose andarono come andarono”.
La Spal fallì l’anno dopo che lei andò via…
“Già. Mancava la società: il mio secondo anno avevamo le carte in regola per vincere il campionato. Me ne andai a malincuore, avevo l’accordo per prolungare e sarei restato a vita”.
Secondo lei i biancazzurri si salveranno?
“Fra serie A e serie B c’è un bel divario, ma sono convinto che la Spal ha saputo creare un bel gruppo, con giocatori che hanno tanta esperienza nella massima serie. Bisognerà rimboccarsi le maniche, soprattutto quando ci saranno i periodi dove i risultati non arriveranno. Però credo che alla fine ce la farà, anche perché alle spalle c’è una società seria che ha dimostrato tramite il lavoro di avere delle competenze”.
Dopo la Spal, andò al Benevento: come lo vede?
“L’ho visto due volte in stagione, e a differenza della Spal credo che non abbia saputo creare un gruppo da serie A. Anche la società stessa: il presidente è una persona seria e con disponibilità economiche, però alla Spal si è più abituati a parlare di massima serie, nonostante i 50 anni di assenza. E quando devi andare a convincere dei giocatori per venire a giocare da te questo ha il suo peso”.
Un pronostico per domenica?
“Ho difficoltà a livello emotivo, spero che sia una partita con tanto spettacolo. Vinca il migliore, a Bologna e Spal auguro anche di raggiungere traguardi ben oltre le proprie aspettative”.
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