di Simone Pesci
“Questa è un’ulteriore sporcheria nei nostri confronti”. Parole che il consigliere di Gol Francesco Rendine ha pronunciato dalla finestra dell’ufficio del suo gruppo che dà su piazza Trento Trieste. Una manifestazione decisamente scenografica, quasi insolita, quella attuata da Gol per dire no a Hera e al piano rifiuti dell’azienda che ha come obiettivo quello di arrivare al 70% di raccolta differenziata.
Già basterebbe questo dato a far storcere il naso a Rendine: “Per legge, a livello italiano ed europeo, la percentuale deve essere del 65. Il sindaco e l’Amministrazione si sono comportati da ignavi nei confronti di Hera”.
Il consigliere di Gol attacca anche la carta smeraldo perché “la ritireranno solo i soliti che pagano le tasse”, mentre chi non è domiciliato a Ferrara “butterà il pattume per strada” e obbligherà Hera “a una doppia raccolta dei rifiuti”.
Il referendum per dire no alle calotte, quindi, è necessario anche perché “il consiglio comunale deciderà le tariffe e i consiglieri di maggioranza saranno i responsabili” di un sistema che Rendine definisce barbaro e privo di giustizia. “Sarebbe come – conclude Rendine – quando un delinquente compie un reato che va punito con un anno di reclusione. Per essere sicuri di prenderci, però, ne prendiamo due e gli diamo 6 mesi ciascuno”.
“Facciamo già la raccolta differenziata – attacca Massimo Masotti -. Siamo qui per contestare il sistema erariale, anzi, Herariale. Ci sono state tante, troppe, bugie in nome dell’ecologia: a partire dalla benzina verde per finire alle lampadine. Questa è una manovra speculativa economica e finanziaria”.
I partecipanti alla manifestazione hanno anche effettuato un breve corteo fra piazza Trento Trieste, via S.Romano, via Carlo Mayr e corso Porta Reno, attirando gli sguardi incuriositi degli ospiti e dei partecipanti al festival di Internazionale.
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