Politica
27 Agosto 2017
Confronto tra assessori alla festa dell'Unità. Sapigni: "Come si fa a dire che i migranti determinano il problema sicurezza?"

Sicurezza, Modonesi: “Stiamo affrontando l’argomento con un altro passo”

di Redazione | 4 min

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di Simone Pesci

Sicurezza, sanità, giovani, ambiente, elezioni. È un dibattito a 360 gradi quello che sabato sera tiene banco al primo dibattito politico della festa dell’Unità a Pontelagoscuro con il confronto fra gli assessori Aldo Modonesi, Caterina Ferri, Chiara Sapigni e Massimo Maisto, chiamati a intervenire sulle rispettive deleghe di competenza.

Il primo tema non può che essere quello della sicurezza, con Aldo Modonesi ad affermare che “in questa legislatura si sta affrontando l’argomento con un altro passo”. Questo cambiamento, Modonesi, lo motiva con diverse azioni: “Ci siamo dotati di unità cinofile; facciamo controlli di vicinato; abbiamo installato diverse telecamere e altre saranno predisposte”.

“Vero è che a causa di altri fattori a volte c’è la mancanza di continuità di certe azioni” afferma Modonesi che tocca anche il tema della cosiddetta mafia nigeriana: “Non ne ho mai sentito parlare. È evidente che lo spaccio sia in mano a molte persone di etnia nigeriana, ma non vuol dire che chi viene dalla Nigeria sia uno spacciatore e non vuol dire che dietro ci sia la mafia”.

Entra in campo, su questa tematica, anche Chiara Sapigni, a spiegare come “i nigeriani sono aumentati”, anche se “il loro numero, 428, può solo essere un fattore, così come le 1300 persone coinvolte nell’accoglienza: come si fa a dire che determinano il problema della sicurezza della nostra provincia? Anche a livello nazionale parliamo dello 0,0 e qualcosa, e dirci che siamo sommersi ci facciamo solamente del male. Tuttavia resta innegabile che abbiamo avuto, noi come la Germania, un aumento del numero dei richiedenti asilo passando dagli 84mila del 2015 ai 123mila del 2016”.

“Parlare solo di questo significa mettere in un angolo tanti altri problemi altrettanto gravi” afferma la Sapigni, che si sofferma anche sulla sanità, in particolare del poliambulatorio medico di Pontelagoscuro: “E’ diventato una sorta di mini-casa della salute, che ha l’obiettivo di far capire che non c’è solo il pronto soccorso dove ci si può rivolgere per i codici bianchi”. L’assessore usa poi la bacchetta per chi “banalizza” affermando che “i premi dei dirigenti sanitari vengono assegnati a chi taglia di più”, perché hanno obiettivi regionali “molto più impegnativi e complessi”. “In questa direzione anche noi cittadini dovremmo fare di più, evitando di fare esami anche quando non servono” sentenzia poi la Sapigni.

Massimo Maisto, invece, usa la lente di ingrandimento sui giovani “che in questa città sono presenti più di quanto non dicano le statistiche”, anche grazie alla metà degli iscritti all’Università “che provengono da fuori, in particolar modo dal sud Italia”. Per il loro futuro, e per abbattere il tasso di disoccupazione occorre lavorare molto: “Penso, ad esempio, all’alternanza scuola-lavoro – spiega Maisto -. Dobbiamo garantire l’opportunità di rimanere qui a quelli che vengono a studiare a Ferrara, anche perché c’è una forte compenetrazione fra la nostra città e l’Università anche a livello di associazionismo”.

Patata bollente per l’assessore all’ambiente Caterina Ferri, chiamata in causa su Nunzio Perrella – il pentito di camorra che rivelò in televisione come Ferrara sia stata riempita di rifiuti -: “Quello che è stato letto e visto sui media non trova riscontro”. La perentoria affermazione della Ferri, nasce dal fatto che “il servizio della Rai, che in questo caso non ha fatto un buon servizio pubblico, è stato trasmesso in concomitanza con l’uscita del libro di Perrella, che era appena uscito dal programma di protezione”. “L’evanescenza e la mancanza di dati certi fanno pensare che alla base non ci siano delle verità” ha proseguito Ferri, che avvalora questa tesi con il fatto che “l’amministrazione da anni mette delle risorse economiche per bonificare le aree e per monitorare la situazione del sottosuolo”.

Poi uno sguardo al futuro, sulle prossime elezioni amministrative della città che si terranno nel 2019. “È presto per parlare dei possibili candidati sindaci” affermano i quattro assessori all’unisono. Maisto, in particolare, spiega che “chi conosce Tagliani sa che farà il sindaco fino all’ultimo secondo, in questi restanti 20 mesi abbiamo il dovere morale verso i ferraresi di continuare a lavorare per risolvere i problemi”.

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