«Denis ci può e ci vuole dire qualcosa». Così l’avvocato Fabio Anselmo commenta i primi, parziali, rilievi che sono scaturiti da parte dei suoi consulenti dopo la riesumazione del corpo di Denis Bergamini, effettuata lunedì sera nel cimitero di Boccaleone.
Alle operazioni, dall’inizio alla fine, ha partecipato la sorella del calciatore, Donata, che ha voluto assistere a ogni singolo momento, versando qualche lacrima ma con molta forza d’animo. Nella bara c’era anche la bandiera del Cosenza calcio con cui Bergamini è stato sepolto.
«La salma – riporta Anselmo – è sorprendentemente integra, non è uno scheletro, ha ancora della pelle, dei muscoli, le cornee, capelli, denti e delle unghie». Il corpo è stato sottoposto a una Tac per evidenziare le lesioni interne e qui sembrano esserci alcune differenze rispetto a quanto verbalizzato nella prima e unica autopsia, effettuata nel 1990 dal professor Francesco Maria Avato, che aveva indicato come Bergamini fosse stato schiacciato mentre era già disteso sull’asfalto da un mezzo con moto “lento” e da una sola ruota (cosa, insieme all’assenza di lesioni agli arti o al volto, che cozzerebbe anche con il “tuffo” raccontato dalla fidanzata e con un impatto con il camion).
«Sorprende che la parte ‘distrutta’ non sia la parte destra come invece sembrava osservare il verbale di Avato, ma la parte sinistra – prosegue il legale della famiglia Bergamini -. C’è un sospetto taglio longitudinale della testa del femore sinistro, sembra segato in maniera non naturale. È tutto il contrario di ciò che ci aspettavamo».
Altro aspetto finora di rilievo – almeno per quanto riferito da Anselmo – sembra essere anche il fatto che «la schiena è integra mentre le lesioni sono nell’addome, e questo indica che lo schiacciamento (da parte del camion che lo investì dopo che lui si buttò sulla strada, secondo la contestata versione accreditata finora dai tribunali, ndr) è stato dall’alto verso il basso, dalla pancia verso la schiena, come se fosse stato a pancia in su al momento del sormontamento».
Sempre secondo il racconto del legale, gli esperti del Ris nella notte hanno poi controllato con il luminol l’automobile di Bergamini, trovando una piccola macchia sul sedile posteriore.
Le nuove operazioni peritali – che non sono terminate, verranno fatti altri specifici esami – in incidente probatorio sono state stabilite dal dal gip del Tribunale di Castrovillari, Teresa Riggio, che ha accolto la richiesta del procuratore locale Eugenio Facciolla, che ha riaperto il caso indagando per omicidio premeditato in concorso l’ex fidanzata di Denis, Isabella Internò e il camionista che lo investì con un Iveco 180 (ora distrutto), Raffaele Pisano.
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