Da qualche tempo chiunque si rechi al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna di Cona potrà ammirare un nuovo allestimento fatto per abbellire uno dei cortili interni adiacente alla sala di attesa da un gruppo di volontari facenti capo a Anah e all’Agriturismo Spagnolina, due realtà che si occupano di accoglienza di richiedenti asilo.
Si tratta di una rappresentazione figurata di lavoro agricolo. Si può vedere un contadino dipinto sul muro che manovra una storica seminatrice a tiro a fune risalente all’ottocento, a terra sono disegnate geometrie che ricordano la il percorso compiuto con sassi di diverso colore. “Un po’ di tempo fa – racconta Antonio Calzavara, responsabile della “Spagnolina” – mentre ero in attesa qui al pronto soccorso ho visto queste aree grige e mi sono domandato cosa avrei potuto fare per abbellirle” così, memore di una decennale esperienza nel giardinaggio, si è inventato questo allestimento.
“La prima persona che ho contattato per provare a realizzare questo progetto è stata l’assessora Chiara Sapigni che subito mi ha dato i contatti della dirigenza dell’ospedale con la quale abbiamo condiviso le nostre idee e fatto questa proposta per cercare di abbellire il nostro ospedale”. “Ci tengo a sottolineare – continua – che oltre alla gratuità dell’intervento abbiamo anche pensato a qualcosa che non richiedesse manutenzione per evitare di creare costi futuri all’ospedale stesso”.
Hanno partecipato all’allestimento anche un gruppetto di ragazzi ospiti nella struttura che hanno voluto rendersi disponibili per aiutare e, come dice uno di loro, “per sentirsi parte di una comunità”.
“Ho pensato di coinvolgerli – dice Calzavara – perché credo sia importante per il loro percorso di integrazione in particolar modo in una struttura simbolica in quanto li ha accolti e curati. Poi – continua in tono scherzoso – senza di loro avrei impiegato molto più tempo”.
“Di cortili interni simili a quello su cui siamo intervenuti ce ne sono tanti ed è per questo che ci piacerebbe reperire i fondi per abbellirne altri. Abbiamo già un progetto per l’aiuola adiacente alla pediatria per fare in modo che i bambini ricoverati possano godere di una vista migliore. Ora ci mancano solo i fondi che vogliamo raccogliere solo attraverso donazioni private”.
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