“La nostra Regione, con le parole della vice presidente Gualmini, si è unita alla richiesta fatta dall’Italia all’Europa di dare sostegno concreto, e non encomi, al nostro Paese”. Lo riferisce il consigliere regionale e segretario regionale del Pd Paolo Calvano, dopo le dichiarazioni del governo di voler chiudere i porti alle imbarcazioni ong cariche di profughi non battenti bandiera italiana e la richiesta all’Europa di non lasciare sola l’Italia nella gestione dell’emergenza.
“Come dice il Ministro dell’Interno Minniti “il tempo delle parole è consumato” – dichiara Calvano – e anche quello delle pacche sulle spalle. L’Europa si ponga come comunità di Stati perché essere comunità significa darsi una mano, vuol dire che se uno ha un problema gli altri lo aiutano e si fanno carico tutti insieme dei problemi del singolo. Così si risolvono le difficoltà, questa è l’Europa in cui vogliamo continuare a credere.
Se a ribadirlo è la nostra Regione, che ha sempre fatto con responsabilità, diligenza e competenza la propria parte, vuol dire che l’emergenza è reale”.
Calvano ribadisce che il tema centrale rimane quello dei diritti di tutti, “
di chi arriva scappando dall’oppressione, dalla persecuzione, dalla morte, ma anche i diritti di chi vive qui che sviluppa inevitabili e legittime paure con cui noi vogliamo misurarci, vogliamo ascoltarle e dare risposte”. “Chi si limita a cavalcarle quando a suo tempo non è stato capace di dare risposte efficaci – è l’attacco di Calvano al centrodestra – gioca solo al massacro, chi invece le ascolta e propone soluzioni, come sta facendo il Governo, prova a interpretare quello spirito riformista e del fare che il Pd non può che sostenere”.
“In questo quadro – è la valutazione del segretario regionale Pd – non si può scaricare di più su chi sta facendo meglio e tanto, perché altrimenti anche in Emilia-Romagna la situazione diventa caotica. Non possiamo farci carico degli egoismi di altri Stati, né, dentro il territorio regionale, possiamo sovraccaricare i Comuni che hanno già dato tanto perché quei sindaci e le loro comunità vanno tutelati. Sono aumentati il numero dei Comuni che ospitano nella nostra regione, vanno create le condizioni perché lo facciano anche quelli che non hanno reali difficoltà e che si trincerano dietro rifiuti politici, ma al contempo non va sovraccaricata l’Emilia-Romagna, proprio al fine di tutelare tutti i diritti in campo”.
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