(foto di Alessandro Castaldi)

Ambrogio. Ultimo sopralluogo nella casa di via Rossi ad Ambrogio prima del suo dissequestro. Gli uomini della Scientifica dei carabinieri hanno esaminato, fotografato e preso gli ultimi reperti utili alle indagini sull’omicidio di Mirko Barioni, 39 anni.

L’ispezione è stata utile per ricostruire anche gli ultimi spostamenti della vittima e di Lara Mazzoni, 45 anni, una volta che la coppia era rientrata dalla serata al mare.

Due grosse chiazze di sangue compaiono a 4/5 metri dalla porta di ingresso. Poi la scia si sposta verso il cancello automatico. Barioni, ferito mortalmente, percorre una quindicina di metri sempre in giardino. Dove non cancennate dalla pioggia, compaiono ancora i segni di gesso con cui è stato perimetrato il corpo di Barioni.

Da questo ultimo sopralluogo emergerebbe il fatto che l’omicidio è avvenuto in ogni sua fase all’esterno della casa. Con le figlie già rientrate. L’uomo forse si stava avvicinando alla propria macchina (nel bagagliaio era ancora presente il suo borsone di lavoro) quando è stato raggiunto, probabilmente di spalle, dalla furia della compagna, corsa in casa ad afferrare un coltello da cucina.

Secondo quanto riferito dai familiari, la coppia litigava spesso e nei momenti di più forte tensione, Barioni era solito lasciare la casa comune per andare a dormire a casa dal padre, a Copparo. Anche quella volta forse poteva aver preso questa soluzione. Le chiavi dell’auto non sono state trovate, mentre all’interno del veicolo sono state esaminate alcune sostanze che potevano far pensare a tracce di stupefacenti. Ma i primi esami sembrano indirizzare verso rimasugli di sabbia e cenere di sigaretta.

Nelle oltre due ore di presenza in via Rossi (dalle 9.40 a mezzogiorno) sono stati acquisiti anche dati sulle medicine che la Mazzoni assumeva. In particolare lo Xanax, con relativa prescrizione medica per il suo utilizzo.