Il consigliere di Fdi-An Alessandro Balboni chiede ai colleghi del M5S di ritirare l’ordine del giorno sulla sperimentazione animale a Unife e organizzare invece un incontro per discuterne con i ricercatori.

La discussione dell’odg è in programma per la seduta 13 aprile e per Balboni è “all’apparenza a tutela degli animali da laboratorio ma che, in realtà, è del tutto inefficace. Negli anni a Ferrara abbiamo assistito a un inasprimento dei toni e a una radicalizzazione da parte di alcune associazioni animaliste, preoccupate più di raggiungere il proprio fine che nell’approfondimento di ciò che vanno a criticare, nello specifico lo stabulario dell’Università di Ferrara presso il quale vengono condotte ricerche scientifiche anche attraverso studi basati su animali, principalmente ratti e topi ma anche su pochi macachi – afferma Balboni -. Premettendo che l’Università per condurre tali ricerche deve sottostare a rigidi controlli da parte del Ministero, di veterinari Ausl e di un garante per la salute psicofisica di tali animali, ritengo che la presentazione di un odg contenente opinioni, peraltro molto parziali, presentate come verità scientifiche, sia un danno alla libertà dei cittadini di formarsi in modo completo e oggettivo sui fatti. Io stesso sono una persona estremamente sensibile nei confronti degli animali e sulla loro tutela, come immagino lo siano i colleghi del M5s che hanno presentato l’Odg in questione, eppure ritengo che sia opportuno cercare risposte dai ricercatori e dagli operatori del settore, piuttosto che discutere in modo sterile in un’aula politica sprovvista di contraddittorio, com’è il Consiglio Comunale. Sarò ben felice, in qualità di presidente del consiglio degli studenti dell’Università di Ferrara, di farmi da tramite tra le parti per organizzare un incontro pubblico che sia realmente costruttivo e informativo nei confronti della cittadinanza, per lasciare il campo sgombero da slogan e prese di posizione strumentali. Per questa ragione – conclude Balboni – chiedo ai colleghi di ritirare il proprio ordine del giorno e di collaborare con me, per garantire i diritti degli animali, per tutelare il buon nome dell’Università di Ferrara, per difendere la professionalità di tanti professori e ricercatori impegnati nel progetto e anche, e forse soprattutto, per garantire al dibattito pluralità e completezza”.