Il cordoglio per la tragica scomparsa di Anna Fabbri, la ragazzina di 13 anni rimasta vittima di un drammatico scontro frontale con una ambulanza, colpisce non solo gli operatori sanitari del 118 ma anche tutti quelli che avevano avuto modo di conoscerla a scuola o sul parquet della pallavolo.

Un dolore profondo di fronte a una giovane vita spezzata da un incidente stradale che si è rivelato fatale. Erano le 12.30 di sabato quando Anna ha attraversato in bicicletta corso Giovecca, all’incrocio con via Ugo Bassi, passando con il semaforo verde dei pedoni e non si è accorta dell’ambulanza che arrivava a sirene spiegate, in direzione centro.

L’impatto è stato violentissimo. La 13enne è stata colpita al capo, frantumando il parabrezza del mezzo di soccorso, ed è stata scaraventata per alcuni metri contro una Toyota Yaris parcheggiata sul lato opposto di Giovecca, dalla parte di via Mortara. Ha perso subito conoscenza e non si è mai più risvegliata. Il decesso è stato dichiarato alle 19 di domenica all’ospedale di Cona, dove la ragazza era ricoverata in rianimazione. Ma i medici non hanno potuto fare nulla per salvarla.

“A nome di tutto il personale del Servizio di Emergenza dell’Emilia-Romagna, le aziende sanitarie ferraresi esprimono la loro partecipazione al dolore dei genitori della giovane Anna – si legge in una breve nota stampa diffusa dall’Ausl -. L’evoluzione del drammatico evento è stato seguito dai sanitari con apprensione fin dalle prime fasi”.

I servizi di psicologia del Dipartimento di Salute Mentale di Ferrara hanno già preso contatto con gli operatori coinvolti nel tragico incidente e sono a disposizione dei famigliari di Anna per garantire loro supporto psicologico.

La studentessa, frequentante la 2ª A della scuola media Dante Alighieri, lascia il padre Daniele Fabbri, la madre Alessandra Zerbinati e il fratello di 14 anni. Amava la musica (prendeva lezioni di pianoforte) e la pallavolo, sport che praticava già da alcuni anni. Giocava nella squadra Under 13 di Ferrara nel Cuore Volley, con la maglia numero 52, in cui ha lasciato un grande vuoto.

“Tutta la società, gli allenatori e le nostre atlete si uniscono in un caloroso abbraccio a tutta la sua famiglia e ai suoi cari – si legge in un post pubblicato sul profilo Facebook di Ferrara nel cuore -. Nonostante il dolore e lo sgomento, non dimenticheremo mai il suo sorriso e la sua contagiosa vivacità”.

La famiglia, che stava valutando l’eventuale donazione degli organi, ha deciso di non autorizzare l’espianto. La polizia municipale, d’altro canto, ha trasmesso tutti gli atti dell’incidente alla procura e ora spetterà ai magistrati decidere se procedere per omicidio colposo nei confronti dell’autista dell’ambulanza, mezzo già posto sotto sequestro.