Attualità
8 Aprile 2017
Al centro sociale Acquedotto un convegno organizzato da apicoltori e Ausl

Il calabrone asiatico, una minaccia da (ri)conoscere e affrontare

di Redazione | 3 min

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“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che auguro a voi di non sentire mai”. 

È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

Cau, tutti le informazioni per l’assistenza nei giorni festivi

In occasione di due settimane in cui si stanno susseguendo numerosi giorni festivi, le Aziende Sanitarie ricordano gli orari di attivazione del servizio di Continuità Assistenziale per la cura e assistenza alla cittadinanza nei momenti in cui non sono presenti i medici di medicina generale

“La Vespa velutina o calabrone asiatico: una specie invasiva che minaccia i nostri ecosistemi. È il titolo del convegno che si terrà domenica 9 aprile dalle ore 9,30 al centro sociale Acquedotto di corso Isonzo a Ferrara.

L’appuntamento, organizzato dal gruppo apicoltori ferraresi in collaborazione con il servizio veterinario dell’Azienda Usl di Ferrara, e rivolto a tutti i cittadini e apicoltori, ha lo scopo di diffondere la consapevolezza dei problemi che si stanno presentando sempre più sul nostro territorio per la presenza della “Vespa Velutina” anche detta “Calabrone Asiatico”, una specie particolarmente invasiva che sta minacciando i nostri ecosistemi.

Il calabrone asiatico (Vespa velutina) è un animale originario dell’Asia sud-orientale. La vespa è comparsa in Europa nel 2004, probabilmente introdotta con merci di origine cinese. Dopo il primo rilevamento in Aquitania (Francia), si è diffusa in pochi anni in quasi tutta la Francia, penetrando anche in Belgio, Spagna, Portogallo e Germania, dove ha confermato la sua capacità di provocare notevoli danni all’apicoltura, predando le api. Dal 2012 è presente anche in Italia, entrato in Liguria dal confine francese poi in Piemonte, Veneto (in provincia di Rovigo), ed attualmente minaccia la Lombardia e l’Emilia.

A rischio le api del nostro territorio in quanto vengono predate dalle vespe per nutrire le larve. Nelle zone più infestate le api cessano infatti il volo e l’importazione di nettare e polline, fino alla morte per inedia della famiglia.

Da non dimenticare inoltre e soprattutto da non sottovalutare la puntura di Vespa velutina che per l’uomo può essere molto pericolosa in quanto può determinare crisi allergiche anche letali.

La stessa Regione Emilia-Romagna, già da qualche tempo ha posto l’attenzione su questo problema promuovendo una campagna informativa diretta a tutti gli apicoltori, predisponendo materiale informativo per aiutare a riconoscere gli esemplari, come fare il monitoraggio nei dintorni degli apiari.

Il convegno rivolto al mondo degli apicoltori e a tutti i cittadini interessati, ha proprio lo scopo di porre una maggiore attenzione su questo tipo di minaccia per meglio organizzare una lotta preventiva contro la diffusione della vespa Velutina.

Tra i relatori: Laura Bortolotti, entomologa del Crea (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura ed Economia Agraria) e coordinatrice di StopVelutina, esperta a livello nazionale sulla lotta al calabrone asiatico. Gaetano Trevisi, referente dell’Anagrafe Apistica dell’Azienda Usl di Ferrara.

Saranno inoltre presenti i rappresentanti dell’Associazione Apicoltori Felsinei, per portare la propria esperienza, e le associazioni ambientali (Legambiente, Guardie Ecologiche Volontarie, Agriambiente), allo scopo di creare un coordinamento per delineare insieme una strategia preventiva ed eventualmente di lotta.

A tutti i cittadini che possono riscontrare il problema, si ricorda infine che per l’identificazione del calabrone, gli apicoltori o i cittadini possono consegnare gli insetti direttamente al Servizio Veterinario dell’Azienda Usl per il successivo inoltro agli Istituto Zooprofilattico, data l’importanza di effettuare un corretto monitoraggio della presenza di questo calabrone asiatico che minaccia l’apicoltura.

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