Economia e Lavoro
24 Marzo 2017
Govoni: "Abbiamo scelto il gruppo di Cassa centrale banca (Ccb), perché in grado di offrire maggiori garanzie per gli stakeholders"

Banca Centro Emilia, oltre 2 milioni di utile

di Redazione | 3 min

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Corporeno. 2,327 milioni: questo l’utile di bilancio che la banca Centro Emilia presenterà ai propri soci l’11 maggio a Casumaro per l’assemblea ordinaria, insieme al dividendo dell’1,2%: “Un +10,3% di utile rispetto al 2015 – spiega Giovanni Govoni, direttore generale,  “confermando così il trend di distribuzione degli utili che la Bcc di Corporeno ha seguito negli ultimi 5 anni”.

Le rettifiche di valore connesse al deterioramento del credito si attestano su numeri inferiori rispetto al 2015, s’incrementa invece la percentuale di copertura che, per i crediti in sofferenza in particolare, passa dal 63,58% al 70,16%, mentre in costante e netto rafforzamento sono i requisiti patrimoniali della Banca: il coefficiente di capitale complessivo (Total capital ratio) determinato dal rapporto tra l’ammontare dei Fondi propri e il totale delle attività ponderate per il rischio, si attesta al 16,68% (rispetto al 15,79% del 31/12/2015) ed è ben superiore rispetto al requisito minimo obbligatorio dell’8%. E la Bcc è stata valutata proprio sulla base del Total capital ratio dalla rivista Altroconsumo come tra quelle più solide del territorio, assegnando un rating di quattro stelle su una scala di 5.

In progressione anche il numero di clienti effettivi che raggiungono i 20.917 dai 20.113 del 2015 (+ 4%) con crescite sia nella componente retail che in quella corporate, i 7.781, i soci con una progressione del 5%, la raccolta diretta (+14,08 mln pari a + 2,62%)e la raccolta Indiretta che, complessivamente considerata, registra un incremento di 33,814 mln pari a + 12,60% rispetto all’anno 2015: una raccolta totale che si attesta al 5,9% in più rispetto all’anno 2015.

Per quanto riguarda l’adesione al Gruppo bancario cooperativo, resa obbligatoria dalla legge di riforma del Credito cooperativo varata dal governo Renzi, “il cda – annuncia Govoni, – ha scelto il gruppo di Cassa centrale banca (Ccb), perché in grado di offrire maggiori garanzie per gli stakeholders della banca, per il suo sistema direzionale, informativo aziendale, di risparmio e assicurativo, per la sua solidità e continuità che garantiscono un mantenimento della posizione territoriale e del livello occupazionale”. In particolare, “riteniamo che il modello risk based proposto da Ccb, che assegna alle banche con i migliori fondamentali per quanto riguarda l’assetto patrimoniale, la capacità reddituale e la qualità della governance, maggiore autonomia strategica e decisionale sia premiante per le banche virtuose come la nostra che, nel perimetro delle 110 banche afferenti alla capogruppo trentina, ha ottenuto un rating AAA che la colloca nel primo quartile del gruppo”.

Una scelta, puntualizza Govoni,  “che non avrebbe dovuto essere appannaggio delle singole Bcc, e che è perdente in partenza per una banca ibrida come la nostra che si rivolge alla trentina cassa Centrale per il sistema informativo e per l’erogazione di tutti i servizi assicurativi e di risparmio gestito, mentre affida a Roma al Gruppo Iccrea tutta la monetica, il credito al consumo e la finanza corporate”.

Tuttavia, conclude Giuseppe Accorsi, presidente del consiglio d’amministrazione, “alla Banca interessa consolidare la propria presenza nel territorio per dare una prospettiva concreta ai propri soci e clienti premiando la fiducia che non hanno mai smesso di confermarci in questi anni”. Accorsi continua: “Abbiamo tutta l’intenzione di lavorare, come sempre abbiamo fatto, per mantenere autonoma la nostra banca e per svilupparci nell’ambito delle nostre potenzialità e cogliendo le opportunità che si presenteranno”.

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