Politica
18 Gennaio 2017
La riflessione di Giulia Bertelli (welfare Pd) sull'accoglienza per incentivare i progetti di volontariato

“Investire sui giovani migranti è una scelta lungimirante”

di Redazione | 3 min

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Foto di archivio dei migranti impegnati nei progetti di volontariato

“L’ospitalità in un Paese non è solo un obbligo ma una volontà umanitaria precisa che non comporta solo vitto e alloggio quanto il tentativo di offrire alla persona accolta l’inserimento nella comunità”. Per questo bisogna incentivare i progetti di volontariato per i migranti perché “investire su questi ragazzi è una scelta lungimirante”.

A vedere lontano nel tempo in tema accoglienza è Giulia Bertelli, responsabile welfare Pd Ferrara, che riflette sulla proposta di nuove regole nella gestione dei richiedenti asilo avanzata dal ministro dell’Interno Marco Minniti.

Il discorso parte dalla responsabilità dell’accoglienza da parte dei comuni che “è stata finalmente messa come elemento fondamentale per un corretto funzionamento del sistema” perché anche nelle realtà di dimensione limitata, come il territorio ferrarese, “un comune che non accoglie impone agli altri comuni uno sforzo che non sempre sono in grado di sopportare”.

E dopo che i migranti arrivano sul territorio? “Da tempo stiamo cercando di inserire i ragazzi in attesa di status di asilo in progetti di volontariato sociale – ricorda Bertelli -, non si tratta di un ‘risarcimento’ per i 35 euro, ma di un progetto molto più complesso. Come Pd abbiamo lanciato ad ottobre un appello per un ‘Patto di Comunità’, che impegna associazioni e amministrazioni nel costruire appunto progetti per l’inserimento nel volontariato di questi ragazzi”.

Ma non chiamatelo lavoro gratuito o rubato. “Inserire un richiedente asilo in un progetto di volontariato non significa farlo lavorare gratis né tantomeno ‘rubare’ il lavoro – sottolinea la responsabile Pd – ma avvicinarlo al funzionamento delle nostre città e delle nostre comunità, per renderlo meno ‘ospite’ in un paese dotato di un ‘pacchetto’ di diritti maggiori rispetto a quello dei paesi lasciati”.

Altro tema che deve assolutamente diventare prioritario nell’agenda del ministro, secondo la Bertelli, è la questione dei minori non accompagnati arrivati nel nostro paese. Un tema urgente da considerare “con la dovuta attenzione umanitaria” ma anche sotto “l’aspetto strategico”.

“Un minore che quasi certamente crescerà e farà famiglia nel nostro paese sarà un cittadino della nostra comunità, sarà il nostro futuro panettiere, il futuro insegnante dei nostri figli, il futuro infermiere o medico del nostro ospedale – commenta la responsabile Pd -. Investire su questi ragazzi, in un paese con popolazione anziana, è una scelta lungimirante”.

Strategia e lungimiranza in nome dei “valori di comunità e reciprocità” che “noi oggi trasmettiamo loro e che saranno le fondamenta della comunità di domani”. “Ben oltre i soliti stereotipi, nel nostro Paese, risiede una profonda cultura solidaristica fondata sul ‘fare’ con gli altri e per gli altri. L’Italia (e l’Europa) è quello spazio dove la comunità ha deciso (e ci prova davvero) di non lasciare nessuno da solo”.

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