Attualità
14 Dicembre 2016
Il secondo tentativo di vendita, dopo il primo andato a vuoto, è fissato a febbraio

All’asta parte dei Magazzini Darsena, si parte da 25 milioni

di Elisa Fornasini | 3 min

Leggi anche

Tre ferraresi nuovi Maestri del Lavoro

Tre ferraresi sono stati nominati quest’anno “Maestri del Lavoro” e riceveranno l’ambita onorificenza della Stella al merito del lavoro. Si tratta di Tiberio Bonora e Maria Chiara Ferrari, dipendenti di Basell Poliolefine Italia, e di Sergio Grigatti, dipendente di Enel Green Power

Corteo del 25 aprile. La Resistenza vive

Oltre duecento persone al corteo organizzato dal centro sociale La Resistenza. Dal parco Coletta a piazza Castello studenti e lavoratori di ogni età hanno intonato insieme “Bella Ciao” e altri canti antifascisti.

25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che auguro a voi di non sentire mai”. 

È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

Dopo anni di abbandono e degrado, si cercano nuovi acquirenti per parte dei Magazzini Darsena. L’asta pubblica è fissata per il 17 febbraio dopo il primo tentativo andato a vuoto lo scorso ottobre. Con 25 milioni di euro, questo il prezzo minimo da cui parte la vendita, si possono ‘portare a casa’ 128 appartamenti, 4 mila e 500 metri quadri di galleria commerciale e i parcheggi sotterranei per residenti e attività commerciali.

Un ‘affarone’, se non fosse che l’area non è vista di buon occhio dopo il fallimento della società di Mascellani che ne ha segnato l’inevitabile declino, con serrande abbassate, alloggi disabitati, cantieri mai ultimati. Per rendere più appetibile il complesso, il Fallimento Magazzini Darsena spa ha completato le opere di urbanizzazione rimaste incompiute con un investimento da 450mila euro.

I lavori, partiti un anno e mezzo fa con la domanda di permesso di costruire presentata dal curatore fallimentare Enrico Baraldi, si sono praticamente conclusi e hanno visto il ripristino e completamento di asfaltature, pavimentazioni, segnaletica, marciapiedi, aree verdi e la piazzola di carico per la piastra commerciale. La prima fase, quella più consistente, è consistita nella bonifica per ripulire l’area dal degrado.

“Dietro le recinzioni (quelle dei lavori mai completati, ndr) c’era di tutto: le persone dormivano nelle baracche e c’erano cumuli di immondizia – racconta il direttore dei lavori Michele Cervellati -. Ci sono voluti sei mesi per ripulire questa porzione del lotto rimasta interclusa e abbandonata a se stessa. Dopo lo sgombero, siamo partiti con i lavori che hanno ricreato un’armonia architettonica e migliorato la viabilità, rendendo fruibile la quasi totalità del comparto. Nei prossimi giorni è programmato il collaudo del Comune e poi procederemo con la preparazione della vendita”.

All’asta, come detto, ci sono l’area commerciale, due piani interrati di parcheggi e le palazzine residenziali. “Prima del fallimento, buona parte degli appartamenti erano già semi arredati – ricorda ancora Cervellati – ma poi sono arrivate le bande di malavitosi che hanno portato via di tutto: termosifoni, rame, suppellettili e alcune parti dell’impianto elettrico come citofoni e interruttori. Era diventato un sito pericoloso ma ci siamo attrezzati con guardianeria, presidi della polizia, impianto di allarme e videosorveglianza”.

Investire nelle aree degradate è un modello virtuoso da applicare in altre situazioni difficili per non vedere più scheletri e per incentivare il rilancio specie in un quartiere che ha bisogno di punti di vivibilità” commentano all’unisono gli assessori all’Urbanistica Roberta Fusari e ai Lavori Pubblici Aldo Modonesi. Presenti al tour del Darsena City anche i rappresentanti delle tre proprietà: Magazzini Darsena (quella fallita), Igd (Immobiliare Grande distribuzione) e “Beni Stabili” (che gestisce la galleria commerciale e il cinema) e la Sinteco (che si occupa della palazzina direzionale e studentato, parte di altre procedure del concordato).

La riqualificazione dell’area non interessa solo l’esterno ma anche l’interno della città nella città. “La galleria al pianterreno cambierà volto nel 2017 – anticipa il direttore del centro commerciale Giovanni Ragusa -. Abbiamo appena aperto il nuovo punto vendita di Pittarosso ed entro la metà del prossimo anno entrerà un nuovo negozio di abbigliamento di una marca conosciuta che manca a Ferrara. Al piano superiore stiamo invece studiando attività di intrattenimento collegate con il cinema, che con l’iniziativa dell’ingresso a 2 euro ogni secondo mercoledì del mese sta andando molto bene: il mese scorso abbiamo registrato 4mila presenze”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com