“Per me è stato molto importante poter partecipare in questi anni a questi momenti a cui certamente non ero preparato ed, essendo questa l’ultima volta che celebro con voi questo momento, esprimo il mio ringraziamento alle autorità civili e militari che, in questi anni, mi hanno consentito di vivere questa esperienza profondamente umana e cristianamente tonificante”.
Il vescovo Luigi Negri annuncia il suo ritiro per andare in ‘pensione’. La notizia trapela dall’omelia celebrata dal monsignore in Certosa in occasione della commemorazione di tutti i defunti. Ma potrebbe non essere la sua ultima omelia: l’ultima parola spetta a papa Bergoglio.
Negri si appresta a lasciare la diocesi di Ferrara-Comacchio per raggiunti limiti di età: il 26 novembre compirà 75 anni e sarà obbligato a rassegnare le sue dimissioni. Quando un vescovo compie 75 anni, infatti, deve obbligatoriamente presentare domanda per congedarsi dal lavoro.
Sarà il sommo pontefice a decidere se prorogare per qualche tempo l’incarico o se accogliere le dimissioni e provvedere subito alla successione. Basta pensare al cardinale Carlo Caffarra, rimasto alla guida dell’arcidiocesi di Bologna un anno e mezzo oltre la scadenza naturale. La proroga di un anno era stata concessa allo stesso Paolo Rabitti, precedessore di Negri a Ferrara.
Quello di Negri, quindi, sarà difficilmente il suo ultimo saluto ai fedeli. In attesa della decisione della Santa Sede, sono già tanti gli appuntamenti calendarizzati nell’agenda del monsignore. Dal 21 al 25 novembre sarà a Torreglia, in provincia di Padova, dove è già stato fissato un suo intervento in qualità di vescovo di Ferrara. Ancor prima, domenica 13 novembre alle 17, parteciperà alla cerimonia di chiusura della Porta Santa in duomo.
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