Bondeno
6 Novembre 2016
Sabato il convegno per presentare indagini geofisiche e archeologiche, il restauro della Torre matildea e del crocifisso trecentesco

Dal sisma alla riscoperta degli antichi tesori della chiesa di Bondeno

di Redazione | 3 min

Leggi anche

di Serena Vezzani 

chiesa bondenoBondeno. Le indagini geofisiche e archeologiche, il restauro della Torre matildea e del crocifisso trecentesco, passando per la storia della chiesa arcipretale di Bondeno: queste le tematiche al centro del convegno che ieri, dalle 16 alle 19 in Sala 2000, ha visto impegnati storici, architetti, restauratori e archeologi.

A ripercorrere la storia della chiesa arcipretale Andrea Calanca, che ne ha individuato la presenza già dal X secolo; la certezza delle presunte origini ‘matildiche’ non è tuttavia suffragata da nessuna testimonianza, ha spiegato. “Dal XII al XIV secolo abbiamo poche notizie, ma sappiamo per certo che è all’inizio del ‘400 che si arriva al completamento del campanile”, mentre dal XVI all’Ottocento gli investimenti vanno tutti alle cappelle laterali e a un progetto omogeneo, organico e simmetrico dello spazio: conformazione che verrà mantenuta fino all’inizio del Novecento, “col sollevamento della facciata a vela”.

Il primo intervento di restauro, ha illustrato poi Mauro Librenti, dell’università di Venezia, ha riportato alla luce un fatto interessante nella navata: “In posizione centrale, abbiamo trovato la muratura di un pilastro di fondazione medievale, che probabilmente sosteneva una colonna romanica. Abbiamo rilevato anche la base di una tomba a cassa con mattoni di modulo romano, probabilmente dell’XI-XII secolo, che viene intercettata da un ossario, una fossa comune del’XIII secolo”.

L’ipotesi di un’antica struttura al di sotto della navata è stata confermata anche dalle indagini geofisiche di Giovanni Santarato, Samuel Bignardi e Nasser Abu Zeid (Unife): “Il georadar ha individuato numerose anomalie e punti di interesse archeologico, delle strutture organizzate, anche a tre metri di profondità, alternate a zone vuote laddove sono stati compiuti scavi in precedenza”.

Il secondo intervento di scavo dietro l’abside gotica ha invece determinato il ritrovamento di un muro: “Probabilmente si tratta di una struttura di delimitazione tra l’area cimiteriale – ha proseguito Librenti, – confermata dal terreno pieno di ossa umane, a un’area di non pertinenza religiosa, un fossato colmato approssimativamente intorno al 1200-1300”.

A illustrare i lavori di restauro scientifico alla Torre matildea l’architetto Patrizia Polastri: “I danni del sisma sono stati sia interni che IMG_20161105_180004677_HDResterni, ma la parte alta della torre è l’area che ne ha risentito maggiormente, con il distaccamento delle scale d’accesso alla cella campanaria e il crollo dei voltini. I solai in legno sono stati rinforzati con un intervento metallico perimetrale diagonale che verrà coperto da un’ulteriore pavimentazione; le volte in muratura coperte da strisce di fibre di carbonio nel primo e nel secondo livello; una cucitura armata è stata inserita nella muratura”. Ha parlato invece del restauro del Crocefisso Mauro Sorpilli: un restauro che ha riportato alla luce il viso del Cristo, ottenuto con due strati pittorici, e l’impasto di argilla e stoppa di canapa usato per il corpo.

A trarre le conclusioni il sindaco Fabio Bergamini: “Questi lavori sono la testimonianza che anche nella disgrazia si possono recuperare pezzi di storia dimenticati o perduti. Ma non ci fermiamo qui: in cantiere abbiamo la volontà di approfondire ancora il piano interrato della torre”. Il convegno è stato organizzato dal comune di Bondeno, all’associazione Bondeno Cultura, dal gruppo archeologico di Bondeno, Rotary area estense e Lions club, in collaborazione con Sabap-Bo.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com