Goro
26 Ottobre 2016
Le condanne alle barricate di Gorino: "Speculazione politica sopra la pelle delle persone"

“Tolleranza zero nei confronti di chi semina odio e paura”

di Redazione | 4 min

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Nuova immagineGorino. Tolleranza zero nei confronti di chi semina odio e paura. E’ la replica del Pd alle barricate degli abitanti di Gorino per far fare dietrofront all’arrivo di 12 donne richiedenti asilo nel paese. Ma, dall’altra parte della ‘trincea’, non c’è solo il partito di maggioranza: anche Sel, Ferrara Concreta, Italia dei Valori, Rifondazione Comunista e Cgil hanno voluto far sentire la propria voce in questa vicenda.

La prima richiesta avanzata dalla consigliera regionale Pd Marcella Zappaterra è quella di “ristabilire un clima di dialogo tra istituzioni e cittadini” in quanto “l’approccio alla gestione dei richiedenti asilo dovrebbe essere quello della responsabilità e non certo quello delle barricate”, ma “se si continua a seminare odio e paura, non devono stupire reazioni irrazionali come quelle di Gorino”.

Luigi Vitellio

Luigi Vitellio

Dello stesso parere il collega Paolo Calvano: “Lasciare per strada 12 donne di cui una incita non è la società che voglio e cercherò di cambiarla”. Anche perché “quale ‘minaccia’ potranno mai essere per gli abitanti di Gorino?” si chiede il segretario provinciale Luigi Vitellio che vorrebbe rivolgere la domanda “alle destre che mettono in piedi una speculazione politica sopra la pelle delle persone, plaudendo i fatti come rivoluzionari. Ognuno faccia la sua parte e: tolleranza zero nei confronti di chi soffia sull’odio” conclude Vitellio.

Chi fomenta l’odio e semina la paura ha avuto in questi anni la strada spianata, anche da parte di chi dovrebbe governare un fenomeno ed invece manco è in grado di programmare gli arrivi nei comuni” conferma il Coordinamento Provinciale di Sinistra Ecologia Libertà che si scaglia contro i “messaggi politici spietati e razzisti” che garantiscono “ampi consensi alla destra più retriva e pericolosa”.

Cgil di Ferrara

Cgil di Ferrara

Si sta dimenticato l’empatia e questo porta ad “azioni tremende di cittadini irrispettosi dell’interesse pubblico che ragionano solo secondo la difesa di interessi particolari per diffidenza” denuncia l’Arci che, per “contrastare l’intolleranza e ripristinare la cultura dell’accoglienza”, chiede maggior programmazione e reti sociali forti “per restare umani”.

Anche la Cgil di Ferrara si appella alla società civile e alle istituzioni affinché “si recuperi lo spirito di solidarietà dimostrato il 24 settembre con la manifestazione contro il razzismo”. Secondo i sindacalisti “è evidente che alimentare l’intolleranza evita anche di poter ragionare con le popolazioni locali così da non affrontare il tema fondamentale che sta nella redistribuzione della ricchezza e nella necessità di garantire giustizia sociale”.

Caterina Palmonari

Caterina Palmonari

“Essere e rimanere umani” è il mantra espresso anche da Caterina Palmonari, coordinatrice Conferenza Donna Pd Ferrara che rivolge il suo pensiero alle “donne che scappavano da luoghi di terrore, povertà e morte, che sono state ‘lasciate’ per strada da chi ha deciso che non meritavano un posto dove dormire, da chi ha deciso che la loro dignità di esseri umani fosse inferiore a quella di chi ha avuto in sorte di nascere nelle nostre terre”. La rappresentante delle donne Democratiche di Ferrara afferma di “provare una grande pena per quelle donne e una grande vergogna per la miseria umana di chi le ha lasciate per strada e che, impedendone l’accoglienza, hanno fatto violenza a dodici donne”.

La senatrice Idv Alessandra Bencini, invece, non ‘colpevolizza’ i residenti perché “è normale anche sentirsi stremati dal vederci negati quelli che sono sempre stati i nostri spazi”, però “non possiamo smettere neanche di empatizzare, di analizzare la situazione a mente fredda, di comprenderne portata e gravità, e di chiedersi cosa farebbero altri se fossimo noi a dover emigrare in simili condizioni”. La senatrice incita “non avere paura”, con la consapevolezza di “agire sul piano sociale per coinvolgere le cittadinanze locali nel processo di accoglienza, in modo da creare un incontro che non distrugga gli equilibri esistenti ma che ne crei di nuovi. I nuovi arrivi possono sempre trasformarsi in una risorsa, se il processo è ben gestito”.

Giovanni Tavassi

Giovanni Tavassi

Il Circolo Prc di Portomaggiore invita i cittadini di Goro a “prendere le distanze dal piccolo gruppo razzista – commenta Giovanni Tavassi – che non fa altro che fomentare odio razziale e mettere in cattiva luce il paese”. Secondo Rifondazione Comunista Emilia Romagna, “il fatto è di una gravità inaudita perché al classico repertorio di luoghi comuni contro l’accoglienza si unisce l’organizzazione politica di una protesta targata Lega Nord: questo episodio segna dunque la sconfitta dello Stato e delle politiche di accoglienza e la vittoria di quei partiti che prosperano fomentando la paura dei migranti e la guerra tra poveri”.

Il Prc definisce “sciacallo” l’atteggiamento di Alan Fabbri “che cerca consenso imbarbarendo il clima politico nel Paese con terrorismo mediatico” e la condanna di Stefano Lugli e Stefania Soriani, rispettivamente segretario regionale e provinciale, è netta: “La disorganizzazione con cui è stata gestita l’accoglienza di queste 12 donne ha dunque responsabili politici con nome e cognome che rispondono alla Lega Nord. Le barricate dovremmo dunque farle contro i leghisti come Alan Fabbri”.

L’invito a “stendere la mano” viene dal presidente Ferrara Concreta Paolo Orsatti che parte da una, semplice, domanda: “Se ognuno di noi si trovasse da solo davanti ad un barcone, da solo (non con la violenza del gruppo) nella scelta salvo o non salvo una vita, aiuto o non aiuto donne e bambini in difficoltà, come reagirebbe la vostra coscienza?”.

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