Iscritti contro dirigenza. All’interno del circolo cittadino di Sel volano ancora gli stracci nei confronti della coordinatrice Alessandra Tuffanelli e del consigliere comunale Leonardo Fiorentini.

Nella sera di giovedì c’è stata l’assemblea del partito per fare il punto della situazione, elaborare qualche linea programmatica e per parlare del lavoro dell’assessore comunale in quota Sel, Annalisa Felletti. Ma gli animi a un certo punto si sono scaldati. Uno dei partecipanti ha chiesto la parola, ma gli è stata negata: all’assemblea possono parlare solo gli aventi diritto: i membri stessi dell’assemblea. La cosa non è stata presa bene da alcuni partecipanti, i “soffrittiani”, che poi hanno deciso di uscire.

Ne è nata una lettera molto polemica, firmata “Assemblea dei 43 iscritti a Sel presenti”, in cui da un lato si esprime “il sostegno e l’apprezzamento all’operato del nostro esponente, Annalisa Felletti, nella Giunta comunale cittadina, per le politiche e le azioni fino ad ora promosse nell’ambito dell’Amministrazione del sindaco Tiziano Tagliani”, dall’altro si attaccano Tuffanelli e Fiorentini.

Riguardo la coordinatrice si legge: “Spiace invece dover esprimere un giudizio fortemente negativo sulla figura di Alessandra Tuffanelli: sfiduciata ormai 6 mesi addietro da una platea consistente e largamente rappresentativa di Sel, pari quasi all’80% degli iscritti al Partito; nonostante ciò, in maniera del tutto illegittima Tuffanelli ha continuato a “vestire” senza più esserne legittimata democraticamente, i panni della Coordinatrice del Partito, dando prova del disprezzo delle più basilari regole della democrazia interna della forma partito”.

“Giudizio fortemente negativo” anche nei confronti di Leonardo Fiorentini, soprattutto per il passaggio del nome del partito da Sel a Sinistra Italiana. Cosa ritenuta una “scellerata operazione” che “ha disatteso la fiducia accordataci alle urne da migliaia di elettori, per scegliere di rappresentare 5, sottolineiamo 5 pre-iscritti ferraresi a Sinistra Italiana. Questa operazione la si ritiene grave sia nel metodo che nel merito che assolutamente non condividiamo. Non si capisce perché si è scelto di fare quest’operazione a Ferrara e non ad esempio in Regione Emilia Romagna, dove il Gruppo in continuità col mandato ricevuto, nulla ha modificato nel proprio assetto”.