Attualità
14 Ottobre 2016
Vitali (Fp-Cgil) polemico con le associazioni: "Abbandonato campo dei servizi a carico dell'utenza per le ben più redditizie convenzioni"

Caos ambulanze. “Ma dove sono i volontari?”

di Redazione | 3 min

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Da destra: Natale Vitali, Gianni Squarzanti e Claudia Canella

A destra, in piedi: Natale Vitali

Ma dove sono le associazioni di volontariato quando si parla di servizi a carico dell’utente per i quali il bando dell’Azienda ospedaliera è andato deserto?

A porre la (polemica) domanda è Natale Vitali, segretario della Fp-Cgil che ritorna sulla questione del servizio di trasporto di emergenza-urgenza affidato dall’Ausl alle associazioni di volontariato, a discapito della coop Cidas, pungendo sul bando per l’affidamento dei servizi di trasporto a carico dell’utenza, di norma affidato proprio ai volontari, che questa volta è andato deserto.

“Da una parte – scrive Vitali – alcune associazioni di volontariato che lamentano di non essere state invitate ad assistere alla discussione avvenuta in Commissione Sanità del Comune di Ferrara (a dire il vero fra gli uditori, assieme alle organizzazioni sindcali c’erano anche esponenti del volontariato) e sostengono che le imprese abbiano una corsia preferenziale sui servizi, cosa peraltro non corrispondente al vero in quanto nulla si è modificato da agosto ad oggi. Dall’altra – prosegue – i pazienti che non riescono a trovare una associazione che è una in grado di fornire un servizio che proprio per sua natura vede nella associazioni di volontariato la risorsa più importante”.

Caos ambulanze, i volontari: “Favorita la cooperativa”

“Il bando dell’Azienda Ospedaliera andato deserto – spiega Vitali – riguarda quei servizi a carico dell’utente che sono sempre stati fatti dalle Associazioni di volontariato; evidentemente però è più conveniente stare nel più redditizio mercato delle convenzioni con il sistema sanitario, ed oggi non si trova alcuna associazione disponibile ad occuparsi dei trasporti pagati dagli utenti, che vivono così una situazione di notevole disagio. Da un lato, nei servizi di emergenza, registriamo in alcuni casi una filantropia straordinaria (volontari che dopo il loro lavoro “ordinario” espletano una quantità di ore superiore a quante ce ne stanno in un quadrante di orologio, volontari che provengono da altre Province ecc), dall’altro, nei servizi che paga direttamente l’utente fuori convenzione, nessuna disponibilità.”.

Il segretario della Fp-Cgil ribadisce infine la posizione del sindacato: “Per quanto ci riguarda continuiamo a credere che servizi essenziali come quello di emergenza-urgenza debbano essere garantiti e pertanto svolti da lavoratrici e lavoratori, riservando invece il prezioso intervento del volontariato proprio a quei servizi sussidiari non forniti dal sistema sanitario.  Così come continuiamo e continueremo a batterci per la tutela dell’occupazione e della regolarità del lavoro – conclude – chiedendo di modificare la situazione in essere nei servizi di emergenza”.

Anche il consigliere comunale Alberto Bova (Ferrara Concreta) sostiene “nessun trattamento discriminatorio, ma proprio nessuno, si è registrato durante la riunione della IV Commissione consiliare, che io presiedo, svoltasi per discutere del servizio di autoambulanza del 118”. “A tale riunione – spiega Bova – hanno partecipato alcuni esponenti della Pubblica amministrazione comunale (oltre ai componenti della Commissione stessa, il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessora alla sanità Chiara Sapigni) e dell’amministrazione sanitaria (dirigente Asl Ferrara Mauro Marabini, e la dirigente Adelina Ricciardelli). Inoltre, trattandosi di una riunione aperta al pubblico, vi hanno assistito tanto gli esponenti sindacali quanto i rappresentanti/membri di talune associazioni di volontariato (Assistenza Pubblica Estense, Pubblica Assistenza Portmaggiore, Comacchio Soccorso). Non si comprende allora a cosa alludano le associazioni di volontariato sostenendo che è loro «diritto ricevere il medesimo trattamento riservato al mondo delle cooperative», lamentando così una disparità di trattamento. Il vero è al contrario che stante il carattere consultivo dell’incontro, nessun soggetto estraneo alla Pubblica Amministrazione è intervenuto nella discussione. Chi voleva (fosse membro di una cooperativa o dell’associazione, nulla cambia) ha potuto assistervi – essendo, va ribadito, un incontro aperto al pubblico – senza che sia stata svolta alcuna audizione di privati o rappresentanti di categoria. Dove starebbe allora la discriminazione o il favoritismo per la Cidas?”

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