Comacchio. Mentre a novembre si aprirà il processo ordinario a carico dell’ex responsabile del settore Lavori Pubblici del Comune di Comacchio accusato di concorso in omicidio colposo per il terribile incidente dell’aprile 2014 in via Umana (tra Argenta e Comacchio), la procura ha aperto un’indagine parallela per valutare la corretta gestione dei fondi per la manutenzione stradale.
La relazione risiede nel fatto che, secondo la procura, l’ex dirigente ai Lavori Pubblici – Claudio Fedozzi – non abbia garantito le condizioni di sicurezza della strada, in particolare per quanto riguarda la visibilità della segnaletica, e ciò avrebbe contribuito in maniera preminente al verificarsi del terribile incidente in cui persero la vita Nicola Buonafede, comacchiese di 23 anni, Spasojka Kukilo e Radmilla Pejovic, due donne di nazionalità serba di 45 anni.
Ebbene, la procura ha scoperto che la via in cui si è verificato l’incidente faceva parte delle strade cosiddette ex Ersa, passate in proprietà al Comune, per la cui manutenzione la Regione Emilia-Romagna aveva stanziato circa 2 milioni di euro nell’arco di 10 anni. Fondi vincolati che invece sarebbero stati utilizzati principalmente per tutt’altre attività come, ad esempio, portare a termine il Ponte di San Pietro. Nei quattro anni precedenti all’incidente nel Mezzano, via Umana non avrebbe visto alcun lavoro di manutenzione della viabilità, eseguito invece dopo la tragedia al costo di poche migliaia di euro.
Per questo la procura – dopo aver fatto eseguire degli accertamenti alla Guardia di Finanza – ha avviato un’indagine il cui titolare è il pm Giuseppe Tittaferrante (lo stesso del procedimento per l’incidente) per verificare eventuali illeciti penali nella tenuta dei bilanci del Comune negli anni interessati, aprendo un fascicolo ‘modello 21’ a carico di almeno altri tre dipendenti comunali.
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