Cronaca
27 Settembre 2016
Avevano acquistato i biglietti per la curva Ovest per eludere il sistema della tessera del tifoso

Spal-Vicenza, Daspo per 18 ultras ‘finti’ biancazzurri

di Elisa Fornasini | 3 min

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OLYMPUS DIGITAL CAMERAFerrara pionieristica nella sicurezza allo stadio. Per la prima volta in Italia la questura ferrarese ha emesso diciotto Daspo per altrettanti ultras vicentini che hanno tentato di raggirare il sistema della tessera del tifoso, fingendo di essere tifosi spallini residenti fuori città, addirittura all’estero, per poter accedere al Mazza senza sottoscrivere la tessera obbligatoria per andare in trasferta.

“Alcuni giorni prima della partita Spal-Vicenza, abbiamo fatto dei controlli incrociati online con la società di ticketing Webland 2000 e abbiamo rilevato una anomalia: 18 biglietti per la curva ovest erano stati acquistati da persone residenti all’estero” spiega Mario Barbato, dirigente della Divisione Anticrimine competente per il Daspo (divieto di accedere alle manifestazioni sportive).

Una strana eccezione che ha allarmato gli agenti. Dalle verifiche è emerso che si trattava infatti di ultras vicentini che hanno usato questo stratagemma per fugare la normativa prevista della carta ‘fedeltà’ che vieta la trasferta ai residenti della regione che ‘origina’ la trasferta se sprovvisti della tessera del tifoso.

Ma gli è andata male: oggi è stato notificato il Daspo per i 18 responsabili, di cui sette già con provvedimenti pregressi per cui è scattata la nuova normativa che prevede cinque anni con obbligo di firma. Per l’acquirente, considerata la ‘guida’ perché ha comprato i biglietti per tutto il gruppo, è stato emesso il provvedimento per tre anni, due anni per il possessore della carta di credito usata per l’acquisto dei ticket e un anno per gli altri nove ultras.

“Ci risulta che questo trucchetto sia stato usato più volte ma è il primo caso in cui vengono emessi i Daspo” rivela il dirigente della Divisione Anticrimine che spera così di lanciare un “messaggio forte” ai furbetti che hanno “congegnato questo sistema per eludere i controlli sull’obbligatorierà della tessera del tifoso nelle trasferte”.

Il buco tecnico-amministrativo che ha permesso l’inganno risulta il collegamento con l’anagrafe. Il controllo dei dati, infatti, non è attivo nel caso dell’acquisto online da parte di tifosi residenti in altre città o all’estero rispetto alla regione che origina la trasferta. Un trucchetto che potrebbe essere scoperto dagli steward, a cui spetta il compito di verificare la corrispondenza tra biglietto e carta di identità, ma con il rischio che l’operatore controlli solo la corrispondenza del nominativo e non anche del comune di residenza.

Nel caso in esame, “un gruppo organizzato di ultras vicentini ha sfruttato il vulnus del sistema per organizzare una vera e propria ‘insidia’ all’ordine e sicurezza pubblica ed ottenere, mediante indebite e forti pressioni sul funzionario che dirige il servizio di ordine pubblico, il risultato sperato: ingresso nel settore ospiti senza tessera del tifoso” specifica Pietro Scroccarello, capo di Gabinetto e dirigente della Digos di Ferrara.

Pericolo scampato. I tifosi del Vicenza, che volevano con questo escamotage protestare contro la tessera del tifoso ed eludere i necessari controlli, sono stati scoperti due giorni prima della partita e bloccati prima di andare avanti con la transazione, che prevedeva l’acquisto totale di 40 biglietti per i finti spallini.

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