Eventi e cultura
26 Settembre 2016
Iarin Munari sostituisce Pezzoli nel tour estivo. "Emozione unica dal punto di vista artistico ed umano"

Un batterista ferrarese alla corte degli Stadio

di Elisa Fornasini | 3 min

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iarin munariIl nuovo batterista degli Stadio, seppur temporaneo, è ferrarese. Iarin Munari ha infatti sostituito Giovanni Pezzoli, colpito da un grave malore lo scorso marzo, nel tour estivo della storica band reduce dalla vittoria del Festival di Sanremo. Ne abbiamo parlato con il direttore interessato per sapere come si sta a salire sul palco con un gruppo che ha trent’anni di carriera e successi alle spalle.

Quando hai scoperto che avresti preso il posto del batterista e co-fondatore degli Stadio?

Non ho preso il posto fisso, sono un sostituto in attesa che si riprenda Giovanni, a cui auguro di rimettersi il prima possibile per potersi riunire alla band. Mi hanno chiamato a fine luglio su consiglio di Adriano Molinari che devo ringraziare per l’esperienza che mi ha fatto vivere. Il mio incarico per la tournée estiva è finito, salvo l’apparizione di qualche data ancora non definita, ma se avranno ancora bisogno ci sarò.

ian munari 2Come hai vissuto questa esperienza?

E’ la prima volta che suonavo con loro e mi sono trovato benissimo, è una band di grandi musicisti a livello umano. C’è stata subito simpatia e intesa: ad unirci fin dall’inizio è stato il nostro amore per il cantautorato italiano, avendo io suonato con Roberto Vecchioni, Paolo Belli, Paolo Vallesi e Franco Battiato. E’ stata una grande emozione e una esperienza che mi ha arricchito tantissimo dal punto di vista artistico ed umano. La cosa straordinaria è che, essendo arrivato a metà tour, non c’era il tempo di fare le prove. Dopo un sound-check di quattro brani sono subito salito sul palco ed è inutile dire che sia andata davvero bene.

C’è una loro canzone a cui ti senti particolarmente legato?

Questo repertorio mi piace tanto perché è composto da molti pezzi emozionanti. Se devo citare un brano su tutti scelgo la vecchia Acqua e Sapone perché è l’apertura del concerto che conosco da tanti anni, fa parte della mia gioventù e dal punto di vista batteristico è molto bello con un assolo introduttivo da brividi. Tra le canzoni nuove mi tocca molto Un giorno mi dirai con cui hanno vinto Sanremo.

Hai già in cantiere dei progetti futuri?

Entro l’anno uscirà il primo disco a mio nome. Lo sto finendo di registrare ma posso anticipare che si tratterà di un album in stile jazz e funk e forse si chiamerà Im, iniziale del mio nome e traduzione di ‘io sono’ per rappresentare la mia doppia veste di compositore e performer. Il titolo non è ancora definitivo, ne devo parlare con la band composta da Alfonso e Daniele Santimone, due fratelli di Ferrara rispettivamente al pianoforte e alla chitarra, Mick Munerati al basso e Enrico di Stefano al sax. Finito questo c’è in programma l’uscita del disco Free Jam di un altro mio progetto. Inoltre continuo a insegnare nelle due scuole di musica Im Drums School a Fiesso Umbertiano e Making Music School di Occhiobello, di cui sono titolare.

Concerti live, registrazioni in studio, lezioni con i giovani: preferisci stare sopra al palco o davanti ai tuoi studenti?

Sono due cose diverse, adoro sia suonare sul palco che insegnare. Rapportami con i giovani mi serve per alimentare sentimenti e interessi verso l’arte ma il live è una forma espressiva importantissima per l’appagamento artistico. La mia scelta è di mantenere tutti e due i mondi belli vivi. Chissà magari ora nel programma scolastico ci saranno i testi degli Stadio.

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