Politica
24 Settembre 2016
Il ministro dei Beni Culturali sul Meis: “Sarà una grande opportunità per la città”

Franceschini, il Ducato Estense come collante per attirare turismo

di Redazione | 3 min

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unnamed (2)di Mattia Vallieri

Valorizzazione del nostro incredibile patrimonio artistico in un’ottica moderna e in un modello di città accogliente per i visitatori. Sono queste le ricette e gli obiettivi espressi dal ministro dei beni culturali Dario Franceschini e dall’assessore all’urbanistica Roberta Fusari nell’incontro organizzato alla festa Pd ‘Dialoghi in centro’.

Quando siamo arrivati al governo eravamo molto indietro nella valorizzazione del nostro patrimonio culturale e i musei erano molto arretrati dal punto di vista della modernità” introduce Franceschini, spiegando che “oggi i visitatori non si accontentano più di vedere le opere ma vogliono altro”.

L’obiettivo del governo per modernizzare i musei è stato quindi quello di “garantire maggiore autonomia e i risultati stanno arrivando: siamo passati in soli due anni da 38,5 milioni di visitatori a 43 milioni per i soli musei statali e cambiando la logica delle entrate gratuite (non più per chi ha 65 anni ma free ticket alla domenica, ndr) sono cresciuti i visitatori a pagamento trainando i ricavi”.

Passando alla questione ferrarese Franceschini rilancia l’idea della figura del Ducato Estense come collante per attirare turismo: “Per stare sul mercato internazionale bisogna avere un’offerta articolata che permetta alla platea di stare più giorni in Emilia Romagna che ha tante città d’arte ma disunite – afferma il ministro -. La ricomposizione storica del Ducato Estense genera legami e penso si debba costruire un brand attorno a questo”.

Ferrara ha avuto una delle più grandi spoliazioni di beni culturali, abbiamo molti contenitori ma pochi contenuti e più cose riusciamo a riportare meglio è”, dichiara l’ex segretario Pd, sostenendo che “la Collezione Sgarbi ha molte cose importanti ed è logico rimanga qua; bisogna passare sopra agli insulti facili di Sgarbi perché tra 100 anni io, lui e Maisto non ci saremmo più ma le opere sì”.

La parola passa quindi all’assessore Fusari che sottolinea come “alcune parti della città necessitano di riqualificazione e penso soprattutto all’area del Meis che diventerà un grandissimo museo nazionale e per questo la città ha bisogno di farsi trovare pronta”. La stessa Fusari ricorda che “il Comune di Ferrara ha partecipato ad un bando di riqualificazione, promosso anche dal Mibac, in cui ha candidato l’area del museo: ci è sembrata la soluzione naturale”.

Il Meis non sarà un museo come gli altri sull’ebraismo, racconterà secoli di storia e raccoglierà moltissimi visitatori internazionali e tante scuole” ribadisce Franceschini, auspicandosi che “possa diventare un luogo significativo per la città in un momento di grande bisogno di dialogo tra religioni”.

Ad ottobre scorso abbiamo sottoscritto un accordo con Regione, vari ministeri, agenzia del demanio e sovraintendenze per mettere allo stesso tavolo diversi enti con l’obiettivo di seguire passo dopo passo il recupero di alcuni beni e aree della città” ricorda Fusari, concludendo che “la zona del grattacielo e della stazione necessita di una accurata riqualificazione: c’è un perimetro ben preciso, i tecnici stanno valutando con i proprietari come operare al meglio ed inoltre abbiamo candidato l’area per un bando contro il degrado e per la sicurezza urbana da 5 milioni di euro che non ha ancora avuto un risultato finale”.

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