Attualità
12 Settembre 2016
Primo bilancio positivo per Smart Dock. In preparazione un regolamento per gestire il fiume

Un’altra darsena è possibile

di Elisa Fornasini | 3 min

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OLYMPUS DIGITAL CAMERAUn’altra darsena è possibile. Ed è già qui. Il fiume torna alla città e la città torna al fiume per scoprire le varie anime – quella culturale, musicale, sportiva e sociale – che stanno ravvivando un quartiere caduto nel dimenticatoio e nel degrado.

Questo progetto di rigenerazione e riqualificazione urbana della darsena di San Paolo ha un nome (Smart Dock), una serie di associazioni affiliate al Consorzio Wunderkammer che ne permettono la realizzazione (Basso Profilo, Associazione Musicisti di Ferrara, Encanto e Fiumana) e un obiettivo: legare la valorizzazione di un bene culturale di pregio come palazzo Savonuzzi alla promozione del fiume come bene comune.

In questi mesi di attività si può dire che il primo obiettivo sia stato raggiunto. Lo dicono gli organizzatori e la stessa cittadinanza che ha seguito con interesse le varie iniziative susseguitesi da maggio ad oggi: Puliamo la darsena ha coinvolto un centinaio di volontari ecologici, Un fiume di musica ha intrattenuto 4000 partecipanti con 12 aperitivi musicali, Idropolitana ha registrato il sold out nelle sue escursioni lungo il fiume, Summer Camp ha fatto divertire 70 bambini, Elecrodock ha coinvolto un migliaio di persone per una serata di musica elettronica.

Un fiume che accoglie un mare di iniziative finanziate dalle associazioni del Consorzio Wunderkammer con il contributo della Regione Emilia-Romagna, Istituto Beni Culturali e Paesaggistici (attraverso il bando Giovani per il Territorio del valore di 10mila euro) e di altri partner attivi sul fiume. Ma questa è solo la prima parte di un progetto destinato a durare nel tempo.

“E’ un progetto articolato che sta dimostrando le potenzialità della darsena con tattiche di riuso intelligente ma inconsuete” commenta Leonardo Delmonte, direttore di Basso Profilo e coordinatore di Smart Dock, che vive questa iniziativa come una “testa di ariete per aprire una breccia nella città ed evitare la sua mummificazione”. Nessuna imbalsamazione, quindi, ma tanta voglia di fare perché “qui si gioca il futuro della città”.

La conclusione di questa edizione, prevista fino a dicembre, sarà l’adozione del regolamento ‘Fiume bene comune’. “Un insieme di buone pratiche per la gestione e la riorganizzazione del lungofiume cittadino – anticipa Delmonte – da costruire insieme ad associazioni, amministratori, cittadini e a chi ha a cuore il fiume per un uso collettivo”.

Le prossime attività, annunciano i promotori, andranno a lavorare molto sulla consapevolezza e sullo sport. In ordine cronologico: il percorso ludico-didattico Ludonati e Fluviali per bambini; diversi laboratori aperti per costruire insieme il regolamento, una mostra fotografica e audiovisiva, percorso didattico per le scuole, i campionati italiani paracanoa e campionato regionale Marathon ospitati dal Canoa Club.

“La zona darsena-ex Mof-Meis verrà toccata da grandi cambiamenti, non solo perché è candidata al bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri ma anche e soprattutto per merito dell’associazionismo culturale, il primo a capire il valore di quegli spazi e a fare da motore per la riqualificazione” conclude il vicesindaco Massimo Maisto che divide il suo compiacimento con l’assessora all’urbanistica Roberta Fusari: “Riappropriarsi della darsena vuol dire creare un volano turistico, economico e sociale che ben si inserisce nell’idrovia e nell’apertura alla città”.

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