Erano in tanti in piazza municipale giovedì pomeriggio, circa 300 persone. Cooperatori, operatori delle ambulanze, cittadini, politici di ogni colore, anche volontari. La manifestazione “Emergenza lavoro” organizzata da Legacoop e Alleanza cooperative italiane a sostegno dei lavoratori Cidas, esclusi dal servizio di trasporto infermi emergenza/urgenza a favore delle associazioni di volontariato è stata sicuramente un successo e l’occasione non solo per protestare – 12 operatori rischiano il posto – ma anche per proporre delle soluzioni alternative.

Così Andrea Benini, presidente di Legacoop ha avanzato le sue quattro proposte: difendere l’esperienza cooperativa; parità di trattamento tra i soggetti coinvolti e ritiro della determina dell’Ausl con revisione anche nella normativa regionale; uguali condizioni di trasparenza; un luogo politico di confronto sul welfare alla luce del cambio normativo sul Terzo Settore.

“Dopo tanti anni i cooperatori sono tornati in piazza, a fianco non solo di Cidas ma di tutti i soci e lavoratori, per riaffermare che la nostra professionalità non è scontata, che il lavoro va pagato e che bisogna controllare chi fa il furbo. Non siamo contro il volontariato – ha scandito Benini – ma siamo contro il uso strumentale per sostituire lavoratori veri e professionali. Quei soldi – ha affermato riferendosi ai circa 170mila euro ‘avanzati’ all’Ausl con l’ultimo affidamento – non sono risparmiati, li pagano i soci lavoratori e i cittadini”. “Ci aspettiamo da chi ha preso gli orientamenti normativi a monte di questa situazione – e il riferimento è alla Regione – che ci dia una risposta coerente. La riduzione delle risorse pubbliche e la carenza di lavoro rischiano di far incontrare la necessità di risparmiare, con la disperazione che rende disponibili le persone a lavorare in qualsiasi condizione”.

Sul palco con lui c’era anche Alessio Zagni a rappresentare la sezione estense della Croce Rossa: “Mi trovo a difendere il volontariato nel momento in cui ha creato disagio ai professionisti. Il volontariato deve essere solo un valore aggiunto, non può sostituirsi ai compiti dello Stato come può essere il 118. Noi per il servizio 118 paghiamo del personale dipendente. Il volontariato – ha concluso – è un valore sociale aggiunto, e quello che la Cri sollecita è di continuare questa strada affinché ci sia solo volontariato vero e puro”.

Sono intervenuti anche degli operatori della Cidas, tra cui Letizia Banzi, da cinque anni autista: “Nel mio tempo libero dedico due o tre turni alla Croce Rossa, siamo consapevoli della grande risorsa del volontariato e auspico che questa vicenda possa trovare al più presto una soluzione che metta al centro il lavoro e la professionalità degli operatori”.

È toccato poi al presidente Cidas, Daniele Bertarelli, prendere la parola, ed è stato molto applaudito: “Non vogliamo essere in competizione con il volontariato, lo conosciamo bene e sappiamo che è fondamentale, abbiamo attività complementari e integrate con il volontariato”, ha ribadito prima di contestare più avanti nel discorso la decisione dell’Asl di escludere la coop dall’affidamento: “Abbiamo tutti i requisiti, siamo accreditati – ha rimarcato -, perché dobbiamo avere sempre più doveri e meno diritti di altri? Il problema non è tanto la ricollocazione dei lavoratori, non si risolve così. Alcune associazioni non sono preparate per questo affidamento”, ha affermato per poi ricordare che “fino a due anni fa gestivamo il servizio di trasporto dei dializzati, molto complicato. Ci è stato tolto ed è stato assegnato alle associazioni di volontariato che adesso non lo vogliono più, chi lo fa?”. “Se ci vogliono mandare via – ha aggiunto ancora – lo facciano perché non siamo bravi, perché motivi fiscali, perché lavoriamo in nero, ma non così, non ci sono motivi”. Tra le proposte di Bertarelli quella di “riconsiderare le quantità di affidamenti alle associazioni, e quel rimane si mette a gara”, assegnare risorse per l’emergenza con criteri più stringenti, e fare più verifiche.

Estesa la partecipazione politica. C’era il Pd con i consiglieri regionali Paolo Calvano e Marcella Zappaterra che chiedono di risolvere il conflitto creatosi tra lavoro e volontariato – “un problema che, a livello regionale, si è verificato finora solo a Ferrara” hanno detto entrambi – e salvaguardare il lavoro. Con loro anche il sindaco Tiziano Tagliani – “ho chiesto all’Asl di fare delle verifiche di creare distinzioni di ambiti molto chiare perché la normativa può portare a problematiche molto serie per la qualità del servizio” le sue parole – e alcuni membri della giunta e della maggioranza in consiglio comunale.

Dall’altro lato nutrita anche la presenza delle opposizioni: Paola Peruffo per Forza Italia – che ha ribadito che “i tagli alla sanità non portano a nulla se non alla dequalificazione dei servizi” – e Vittorio Ferraresi (insieme ai consiglieri comunali Federico Balboni e Alessandro Bazzocchi) per il M5S. Il deputato è stato molto critico con il Pd: “Sono allibito per la massiccia presenza del Pd dato che sta tagliando sulla sanità, facendo cassa sulle spalle di volontari e cittadini. Sono indignato, è irresponsabile che su argomenti così delicati, che fanno la differenza tra la vita e la morte, facciano cassa su cittadini e posti di lavoro. Mi auguro che facciano almeno fare un passo indietro al proprio partito”.

Critico sulla presenza del Pd anche Alan Fabbri: “Vedere il segretario Pd, Luigi Vitellio, partecipare alla manifestazione indetta da Legacoop e Acl in sostegno dei lavoratori della cooperativa Cidas, a seguito dei recenti sviluppi nel trasporto sanitario – ha affermato il capogruppo della Ln in Regione – mi ricorda il ‘colpevole’ di un funerale che si presenta alle esequie”.