Ostellato. Il gruppo di ambientalisti “Fumi di torba” ha fatto effettuare dei campionamenti nel Mezzano che avrebbero rilevato alti livelli di alluminio nel mese di gennaio e ora chiede nuove analisi dell’Arpae
Lo fa con una lettera consegnata al sindaco di Ostellato, Andrea Marchi.
“Siamo un gruppo di cittadini che con l’aiuto di medici dell’ambiente, periti chimici e altri professionisti, direttamente o indirettamente interessati all’ambiente, da agosto 2015 seguiamo la situazione dei fumi di torba nel Mezzano – scrive il gruppo in una nota -. Privatamente abbiamo fatto effettuare delle analisi nelle quali hanno riscontrato un’alta presenza di alluminio del terreno interessato nel mese di gennaio”.
Al di là dell’affermazione sulla presenza elevata di alluminio nel terreno non vengono però forniti ulteriori dettagli: in quanti campioni, in quale posizione, a quali livelli. Abbiamo chiesto di poter visionare le analisi e di conoscere il laboratorio che le ha effettuate ma, al momento in cui scriviamo, non abbiamo ricevuto risposta.
“Gli esami li fanno Arpae e gli enti deputati a questo scopo che hanno le competenze scientifiche – afferma il sindaco Marchi, contattato da Estense.com -. Arpae non è un pellegrino che passa per strada e i controlli effettuati erano sotto gli occhi di tutti: credo che trasparenza e correttezza siano gli aggettivi che hanno guidato l’azione di tutte le istituzioni coinvolte. Quegli esami hanno già sdoganato la bufala che stesse bruciando chissà cosa, acclarando che si trattava semplicemente di torba”. Marchi risponde già sulla eventuale richiesta di nuove analisi ad Arpae – “Le farà quando riterrà opportuni altri controlli” – e si mostra un po’ scettico sulle posizioni del gruppo Fumi di torba: “Alcuni di loro sono gli stessi che si sono inventati il reportage di National Geographic nel Mezzano, smentito poco dopo, e che non hanno neppure chiesto scusa per questo. Se l’autorità è questa… Noi non è che stiamo con le mani in mano, c’è un sistema di controlli e ricordo che gli operatori Arpae quando agiscono sono ufficiali di polizia giudiziaria, ma se loro hanno la necessità di avere visibilità con la torba che facciano pure”.
Sulla presenza di elevate quantità di alluminio abbiamo chiesto qualche spiegazione anche al direttore di Arpae Ferrara, Pier Luigi Trentini: “Dalle nostre analisi non ricordo che ci fosse una presenza di allumino. Bisognerebbe vedere le analisi effettuate dal gruppo e capire dove sono stati presi i campioni, in che modo, a che profondità e quali sono i livelli riscontrati”. L’ultima annotazione riguarda la presenza di cromo esavalente: “Fu l’unica cosa che trovammo in qualche campione ma c’era anche una spiegazione: la combustione aveva attivato un processo di trasformazione del cromo trivalente in esavalente“.
Fumi di torba, oltre a ulteriori controlli, chiede anche altre cose, ovvero se sia possibile “rendere pubblico il piano di lavoro stabilito e il relativo importo nonché la società che si è aggiudicato l’appalto […], chi ha pagato gli interventi e quale sia il piano di intervento immediato nel caso si ripresentasse il problema degli incendi. “In un articolo su un quotidiano locale, abbiamo letto che, in caso si ripresentassero gli incendi, ci sarà anche il coinvolgimento degli agricoltori locali – prosegue il gruppo -, a questo punto ci piacerebbe sapere se saranno gli stessi a dover intervenire o se saranno solo delle ‘sentinelle’ ambientali. Inoltre – è l’ultima domanda – era prevista l’installazione di telecamere proprio nel Mezzano da parte di tutti i comuni di Valli e Delizie: Ostellato, Portomaggiore e Argenta. Quando saranno installate?”
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